Tomba Cacciatore
Allo squardo fugace di chi, dall'autostrada Salerno-Caserta, vede la chiesetta di Corticelle col suo svettante campanile, pare che la costruzione sia quasi a croce latina. In realtà la costruzione laterale è solo una cappella gentilizia indipendente, aggiunta alla fine del secolo scorso alla chiesa di Santo Stefano.
Infatti, nel 1875 i coniugi Ludovico Cacciatore e Carmela Mazza facevano costruire, mediante una permuta di terreni con la parrocchia di Santo Stefano, una cappella con tomba gentilizia di famiglia.
Essa confina ad Est con il fabbricato della chiesa parrocchiale, a Ovest con un vigneto, a Nord con la strada pubblica, a Sud con un terreno boscoso incolto in cui si sviluppavano alberi di altro fusto a foglie caduche, come l'acero, la quercia e l'ontano. Affacciandosi dal terrazzo prospiciente il sagrato della chiesa, lo sguardo spazia lontano.
Dopo circa un anno di lavoro, si approssimava la data del 2 maggio 1876, prevista e fissata per la solenne traslazione dei resti mortali di Raffaele Cotini e della sua figliola Giuditta e la cappella, con qualche accenno di gotico nella facciata, era in fase di ultimazione. Per la benedizione della cappella il parroco Carpentieri ne chiese la facoltà all'arcivescovo con la seguente lettera:
"Eccellenza, il prossimo 2 maggio 1876 avverrà il trasporto delle spoglie mortali di Raffaele Cotini e di sua figlia la signorina Giuditta dal cimitero di Salerno nel sotterraneo della sua cappella gentilizia accanto alla chiesa di Corticelle e poichè tal luogo edificato per la sepoltura non ancora è stato benedetto, il parroco Giuseppe Carpentieri ne implora la facoltà di poterlo benedire. Lì 26.04.1876".
E il 2 maggio 1876, la bella chiesa francescana della SS. Annunziata (ora S. Antonio) accolse le salme di Raffale e Giuditta Cotini per un solenne rito di suffragio, cui parteciparono i parroci della forania di S.Severino. Il canonico D. Vincenzo Catalano pronuncio il discorso commemorativo e infine le salme proseguirono per Corticelle per la definitiva tumulazione.
Senonchè, per la fretta di costruire tale cappella, la famiglia Cotini, non aveva atteso la concessione della facoltà da parte della Santa Sede, facoltà che pur l'arcivescovo di Salerno - morto prematuramente - si era impegnato a chiedere. Pertanto i Cotini inviarono la seguente supplica al papa Pio IX:
"Beatissimo Padre, i coniugi Ludovico Cacciatore e Carmela Mazza e il parroco della chiesa di Santo Stefano in Corticelle umilmente espongono alla Vostra Santità che nello scorcio dell'anno 1876 i detti coniugi chiesero la concessione di are 2 e centiare37 del suolo di detta chiesa parrocchiale per costruivi un cimitero di famiglia e riporvi per ora le ossa dei defunti Raffaele e Giuditta Cotini con l'obbligo di farvi celebrare una Messa quotidiana con l'emolumento di lire 1 e centesimi 28 per ciascuna.
Si obbligarono di assegnare un capitale corrispondente da amministrarsi dal parroco pro-tempore. Il defunto arcivescovo mons. Guadalupi accolse la dimanda e perchè era sicuro dell'assenso pontificio ne permise l'esecuzione, rimanendo a suo carico di implorarne la venia dalla Sede Apostolica.
Colpito poi da ferale malattia che lo condusse alla tomba, non potè attendere all'assunto impegno. Ciò premesso, al presente trovasi il cimitero compiuto e già si è incominciata la celebrazione delle Messe quotidiane. Deve ora procedere alla stipulazione dell'istrumento. I supplicanti, per la parte che a ciascuno riguarda, chieggonola verifica e la venia del suddetto contratto, assoggettandosi i coniugi oratari a permutare il suddetto spazio di terreno occupato che è infruttifero con altro di buona natura, a beneficio della suddetta chiesa parrocchiale, contiguo a un altro fondo appartenente alla parrocchia, onde così abbia lo stesso ad averne la sua efficacia canonica, mentre per quello che riguarda la potestà laica, saranno adempiute tutte le formalità richieste dalle vigenti leggi. Pertanto i supplicanti implorano dalla Santità vostra la venia per quello che irregolarmente si è praticato e la formale autorizzazione a stipulare la detta concessione con gli obblighi e i diritti annessi".
La S. Congregazione dei vescovi e dei religiosi, esaminata la relazione dell'Ordinario diocesano, in data 7 maggio 1879 accoglieva la richiesta forumulata e la permuta fu ratificata dal Regio Economato Generale dei Benefici vacanti.
Bibliografia: Corticelle - Autori O. Caputo - A Sorrentino - Giugno 2000

