Fra gli uomini della corte comitale di Ruggero I di San Severino (1081 - 1125), meritano la nostra attenzione taluni personaggi i cui nomi ricorrono con maggiore frequenza nella documentazione Cavense. È questo il caso di Giliberto di fu Osmundo, residente nel castello di San Giorgio in Apusmontem, che, nell'agosto del 1087, riconosceva come suo signore Troisio II, fratello minore di Ruggero I. Del normanno Giliberto vi è anche un precedente rogito, risalente al novembre del 1081, da cui apprendiamo della largizione di due fondi con coloni fatta al monastero della valle Metelliana;
il documento è di capillare importanza, in modo particolare per la storia della chiesa di San Giovanni Battista di Roccapiemonte, poiché all'interno di una delle due terre si ergeva lo stesso edificio religioso, anch'esso oggetto di devozione. Il contenuto di questo rogito fu trascritto su marmo e affisso nella chiesa parrocchiale di Roccapiemonte, a perenne memoria per i fedeli rocchesi, da Mons. Mario Vassalluzzo, originario del Cilento, che donò maggior lustro alla ricerca storica (e non solo) della cittadina in cui svolse la missione di parroco dal 1961 al 1989.
Altri vassalli di Ruggero I li ritroviamo in una carta del novembre 1081; in essa Unfreda di fu Ubberto e Umfreda di fu Rainulfo detto Falvella, alla presenza e insieme al loro signore Ruggero (Rucgerii senioris nostri), donarono, in località Apusmontem, due terreni, di cui il primo detenuto a metà da ognuno di loro e posto vicino alla chiesa di San Potito, mentre l'altro, di esclusiva proprietà di Unfreda figlia di Ubberto, situato nel luogo detto a li Curzoni.
Particolare interessante di detto rogito è la presenza del sigillo a cera di Ruggero I (di cui poi diremo), utilizzato dai due suoi vassalli per autenticare la donazione.
In un documento del febbraio 1097, è la volta di Silvano - altro fratello minore di Ruggero I -, il quale riconosceva come suo signore feudale il fratello Ruggero. Di questo secondo figlio di Troisio de Rota sappiamo inoltre, grazie a due documenti rispettivamente dell'agosto del 1113 e del maggio 1117, che fu signore del castello monte felsone e che ebbe un figlio di nome Alessandro.
È dell'anno 1104, mese di agosto, una oblazione di Troisio II - innanzi incontrato come feudatario di Giliberto -, il quale donava, all'abate Pietro del monastero di Cava, i suoi diritti di vassallaggio su Riccardo de Radualdo de loco Braciliano, insieme a tutta la sua famiglia e ai suoi beni. In una seconda carta di donazione dell'ottobre 1113, ritroviamo Troisio II in veste di signore di Montemiletto (AV) [...]
Nella foto: Epigrafe della donazione di Giliberto Normanno, affissa da don Mario Vassalluzzo nella chiesa di San Giovanni Battista di Roccapiemonte.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un intervento del
Dott. Michele Cerrato.
Appunti di Storia Sanseverinese, 2024.

