Convento di Sant'Elia - 1587
La notizia più remota del convento riguarda l’esistenza nel 1587 di un “Patronato di S. M. delle Grazie ossia del Carmine nella parrocchia della Piazza di Sanseverino [Piazza del Galdo] della famiglia Caruso al presente del Monastero di S. Elia di Acquarola”.
Da una relazione del 1653, relativa ai monasteri della diocesi, si apprende che “nel casale di Acquarola sopra una collina vi è un luogo con chiesa nominata S. Elia dei Padri Carmelitani, ove risiedono due sacerdoti: il priore e un altro padre, e due oblati. In esso si fa l’osservanza regolare”.
Il convento di S. Elia era in collegamento con quello di Ospizio, dello stesso ordine.
Il 16 novembre 1809 gli incaricati del governo procedono alla soppressione del convento. La chiesa ha tre altari: il maggiore con l’effigie del Carmine, in cornu Evangelii, quella di S. Elia dipinto sulla parete, in cornu Epistolae, con l’effige della Vergine della Grazia. Il convento aveva l’atrio diruto, cinque bassi per uso cucina, stalla e depositi; al piano superiore sette stanze, all’epoca inabitabili per essere in parte scoperte.
Dell’antico convento oggi si conservano solo i ruderi; tuttavia è possibile cogliere alcuni particolari della struttura, come le volte a vela ribassate, i pilastri e le travature di legno. Della chiesa resta solo una parete con tre archi a tutto sesto.
Il convento, con l’intera collina, è di proprietà privata.
Bibliografia: Chiese, Palazzi e Giardini - Itinerari ambientali e culturali a Mercato S.Severino - G. Rescigno - Dicembre 2004

