Il Castello

Foto: Gerardo Grimaldi Fotografo

 

Ricostruzione Palazzo dei Sanseverino

Il Castello Medievale di Mercato San Severino e’ uno dei castelli piu’ importanti dell’Italia meridionale, per lungo tempo sede della piu’ importante famiglia del Regno, i Sanseverino, che traevano la loro origine dagli Angerio normanni, fu abbandonato a causa della partecipazione dell’ultimo Sanseverino alla congiura dei Baroni contro Ferrante.
Da ricordare l’episodio che narra che nella cappella del castello S. Tommaso, recatosi a trovare la sorella Teodora, sposa di un Sanseverino, ebbe l’ultima visione prima della morte che lo colse sulla strada per la Francia, dove si dirigeva in qualita’ di ambasciatore del papa. Ottimo esempio di architettura militare,aveva nelle sue alte e arroccate mura di cinta.
Il castello e’ composto da un primo nucleo di costruzione longobarda, da un secondo di origine normanna e da un terzo risalente al periodo svevo - angioino - aragonese.

Nel castello si è sviluppata fino al XV secolo l’organizzazione economica, militare e civile attuata dai vari signori che l’hanno posseduto: dai longobardi agli aragonesi. Esso sorge a controllo di un importante nodo viario. Dal castello si poteva impedire il passo da Nocera a Salerno, verso il mare, o alle Serre di Montoro, verso l’interno. L’assenza di opere fortificate da Mercato a Salerno testimonia appunto l’importanza strategica del castello per la difesa della capitale del Principato.

Il perimetro delle mura di cinta, conservate in gran parte in buone condizioni, configurano attualmente tutta l’estensione originaria di circa due chilometri.
Nucleo centrale e piu’ antico del castello e’ costituito dalla Piazza d’Armi, adibita a manifestazioni militari, grazie alle piccole torrette dove venivano collocate le macchine da guerra.
Poco distante dalla Piazza d’Armi si incrocia, sul lato sinistro, il portico di accesso alla cisterna, lunga circa otto metri: il portico, perfetto per la sua volta a botte, e’ situato alle spalle del palazzo, che da questo riceveva difesa attraverso quattro aperture di aereazione e illuminazione e da cui si possono ammirare le terre sottostanti, una volta adibite all'agricoltura.
Addossato alla cisterna si erge il Palazzo che probabilmente è stato la dimora del capostipite Troisio, che qui si stabilì fino al 1064 con la sede militare.

La parte esterna del palazzo conserva tre livelli costruttivi: un camminamento di ronda, merlato e molto basso, un muro con merli e una sopraelevata, risalente probabilmente al 1358 quando sul castello fu fondata la prima sede del convento di S. Antonio. Accanto al palazzo i Sanseverino eressero nella metà del Duecento una chiesa, oggi in restaurazione, di struttura gotica e un tempo ricca di affreschi, dove S. Tommaso d’Aquino ricevette una delle sue visioni.

Sotto la chiesa vi e’ una cripta, in cui molto probabilmente vennero sepolti tutti i Sanseverino presenti nel castello fino al 1358, anno in cui Tommaso III, uno dei maggiori rappresentanti della famiglia, fece costruire il convento di S. Francesco a Mercato, ai piedi della collina. Sul lato che si affaccia sulla Valle di Curteri furono realizzate nel XII sec. due torri merlate congiunte fra loro dal muro di cinta e con poche saettiere e ferritoie, che risalgono al periodo svevo.

Testo: Prof. Giuseppe Rescigno.

Della prima cinta fortificata fanno parte la sala o piazza d’armi, il palazzo con la chiesa palatina, la chiesa plebana, l’ ambiente angioino e una serie di costruzioni venute in parte alla luce grazie a recenti scavi.

Piazza d'armi
La zona nord del castello, a circa 350 metri sul livello del mare, è la più antica, risalirebbe all’XI-XII secolo. La piazza d’armi, a pianta trapezoidale, è dotata sul lato nord di una torretta di guardia, dalla quale si dipartono le mura di cinta con merli quadrati, chiamati impropriamente guelfi, che fungevano da base per le macchine da guerra (mangani e catapulte). Nella zona sud della piazza d’armi, recenti scavi hanno dato alla luce una cisterna e probabili officine metallurgiche.

Area palatina
Dal settore militare all’area palatina si accede mediante un’ampia porta. Il complesso palatino consta del palazzo, di una chiesa con cripta e di un’ampia cisterna fortificata.

a) Portico con cisterna
Superato il settore militare si incontra una grande cisterna servita da un portico di accesso coperto da una volta a botte. Su uno dei lati del portico si aprono quattro vani per l’alloggiamento delle armi. Un secondo muro con saettiere, parallelo e poco distante dal condotto alla cisterna, aveva la funzione di difendere il percorso di accesso al palazzo. La cisterna, ad intonaco sovrapposto, porta lungo il perimetro una mensoletta alta un quarto di parete.

b) Il palazzo
Addossato alla cisterna si situa il palazzo, sede residenziale del signore. L’impianto, suddiviso in una serie di ambienti, si articola su più livelli in alcuni casi privi delle strutture orizzontali (solai). La sala è tra gli ambienti meglio conservati. Essa è costituita da un corpo fuori terra alto poco più di dieci metri, con evidenti ambienti al di sotto del piano di campagna. Dall’esame delle pareti interne della sala si notano due piani d’imposta con rastremazione delle pareti nel passaggio da un piano all’altro. In due angoli si notano i condotti di altrettanti camini. Altri ambienti, a sud della sala, sono delimitati dalla parete esterna del palazzo, che presenta una sequenza stratigrafica con almeno tre fasi costruttive. Il prospetto del palazzo presenta alla base un fossato.

c) Chiesa e cripta
Annessa al palazzo è la cappella palatina con sottostante cripta intitolata a S. Maria a Castello*. La cappella, a vano unico absidato (m 7x14). Della struttura originaria resta l’abside con porzioni di pareti laterali sulle quali sono ancora visibili tracce di affreschi. La cripta, anch’essa a vano unico. L’accesso è da una scala laterale che immette in un vano coperto a volta con due finestre che danno luce all’ambiente.

d) Plebana
Addossata alla prima cinta, nell’area a sud del palazzo, sorge la chiesa di S. Nicola de Castro, nota anche come plebana o chiesa del popolo. Come la chiesa palatina, è costituita da un unico ambiente absidato. Nelle pareti laterali sono evidenti le tracce delle travi di sostegno del tetto.

e) Ambiente angioino
All’estremo sud della prima cinta è ubicato un altro ambiente absidato con volte ogivali. Le caratteristiche architettoniche la fanno datare al periodo angioino.

Testo: Prof. Giuseppe Rescigno.

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