Santi del mese di agosto a Mercato S Severino e dintorni

Santi del mese di agosto a Mercato S Severino e dintorni

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Agosto è un mese particolarmente “intenso”, come presenza di santi maggiormente “conosciuti” nel calendario. Si comincia con S. Alfonso Maria de’ Liguori (a capo dell’ordine dei Redentoristi o Liguorini, in quel di Ciorani – frazione sanseverinese) – che ricorre o il primo o il 2 di agosto, a seconda dei canoni più recenti della Chiesa – e si termina con S. Rosa da Viterbo, il 30. Notoriamente, il mese conta trentuno giorni, ma S. Aristide (31 di agosto) non è molto “popolare”.

Tra la gente di Mercato San Severino, per lo meno. Oltre a tutto ciò, ecco che – sempre a San Severino – il periodo estivo consente ulteriori celebrazioni: ne è un esempio l’insieme di manifestazioni in onore di S. Vincenzo Ferreri, che cade il 5 aprile ma è oggetto di festeggiamenti proprio ad agosto. Quando si riuniscono tutti i suoi fedeli, soprattutto sanseverinesi, sparsi per il mondo. Anche per il 2025, l’apposito comitato festa – facente capo alla parrocchia di S. Giovanni in Parco, al capoluogo – ha stilato un ricco “menu” di iniziative. Sia per quanto attiene al programma religioso che per quello civile. Il 9, 10, 11 agosto prossimi, San Severino si prepara a omaggiare degnamente il compatrono della cittadina – assieme alla Madonna del Rosario e a S. Rocco (che si celebra il 16 agosto). Consigliamo di consultare i manifesti, in quanto - in tale servizio giornalistico - non abbiamo troppo spazio per segnalare tutti i momenti di festa. Ma solo alcuni. Tra i più peculiari, ricordiamo: le Messe di domenica 10 (S. Lorenzo), soprattutto quella (solenne) delle 11, e la processione delle 19.30. Sempre in data 10 agosto. Oltre al simulacro del taumaturgo spagnolo, “usciranno” anche – come di consueto – le statue della Madonna del Rosario e S. Domenico. Portato, quest’ultimo, a spalla dalle donne – come da “tradizione”, da qualche tempo a questa parte. il programma laico contempla, tra molte altre cose – come la classica fiera delle bancarelle, in piazza Ettore Imperio e dintorni – il concerto de “La bottega dei ricordi”, in atto sabato 9 alle 21 (piazza Imperio), e l’esibizione del cantante neomelodico partenopeo Andrea Sannino. Previsto in data 11 agosto, lunedì, alle 21. Non si dimentichi la mostra di informazioni relative al santo, a cura dei collaboratori del parroco don Peppino Iannone – particolarmente da parte della professoressa Elena Pironti – all’interno della chiesa di S. Giovanni. Anche questo è un appuntamento ben consolidato, ogni anno con notizie e curiosità diverse. Su vari temi, focalizzati però sull’angelo dell’apocalisse (com’era – ed è – soprannominato Vincenzo). Su aspetti particolari della sua esistenza e/o sulla propria predicazione.Ancora, il 7 agosto si commemora S. Gaetano da Thiene, fondatore dell’ordine dei Teatini. Colui che ha portato la tradizione del presepe napoletano in Italia. Con il pastorello Benino o Beniamino, a rappresentare la fiducia o l’inerzia – il suo contrario (perché dorme). Caietanus è “originario di Gaeta” – dal nome della nutrice di Enea: Caieta. Nella frazione sanseverinese Piazza del Galdo esiste una chiesa in suo onore, pertanto si festeggia anche tale santo. Anche qui, occorre consultare il programma degli happening. Religiosi o non. Ricordiamo che domenica 10 agosto – oltre a una solenne liturgia eucaristica, alle 11.30 – dalle 8 in poi le stradine di Piazza del Galdo/Ospizio saranno percorse dalla banda “Città di Castel San Giorgio”. Sabato 9, ecco – per le kermesse civili – la band musicale revival “Sms 70/80/90” – alle 21 in piazza. Madrina della serata: Magda Mancuso. Altri “protagonisti” di tale mese sono anche Lorenzo (10 agosto), Domenico (il 4 o l’8), Rocco (16 agosto) – patrono dell’antico Stato di Sanseverino [sic!], che si estendeva fino a Penta; Castel San Giorgio; Siano e vede, tutt’ora, numerosi appuntamenti per commemorarlo. E tanti altri. Spostiamoci, comunque, nella frazione Acigliano. Località limitrofa a Pandola, comunità con cui Acigliano nutre rapporti di sfottò e di rivalità. Almeno “sulla carta”. Per lo meno in passato. Mentre Pandola festeggia – maggiormente “in grande” – S. Anna, il borgo della gens Acilia “preferisce” (ci sia concesso di dire così) Maria Vergine Assunta in Cielo. Alla quale è dedicata un’apposita associazione. Anche per lei, immense e giubilanti manifestazioni. Una di queste, arcinota – ancorché ripresa da non molti anni – è il Ciuccio di Fuoco. Tra il sacro e il profano. Molte le teorie, tra le più consolidate, che ipotizzano in che maniera si sia originato l’evento. Antichissimo, si perde nella “notte dei tempi”. C’è chi ne attribuisce la “nascita” agli scherzi e screzi tra le frazioni “rivali”. O chi ne tesse l’inizio alla dominazione franco-spagnola. Oppure si tratta di una festa “campestre”, legata alla cosiddetta “indizione bizantina”: il rinnovo dei contratti agrari tra agosto e settembre. Nuove fonti, da noi consultate, parlano di agosto come di un periodo nel quale i contadini; i braccianti; le maestranze portavano a far vedere i cavalli ai propri “signorotti”, ai “padroni”. Secondo tali fonti, più inusitate, i cavalli venivano bardati e infiocchettati. Proprio a Ferragosto. Infatti, il Ciuccio si accende – con razzi e biancali non pericolosi, a freddo – nella notte tra il 15 e il 16 agosto. In occasione sia dell’Assunta (ferragosto) che di S. Rocco. A ferragosto, inoltre, si tenevano corse di cavalli e – nell’antichità classica, nella latinità – si svolgevano corse con le bighe. Ancora adesso, molti palii a cavallo (a Siena, soprattutto) vengono esplicitati in queste date agostane. Lo testimonia – anche – il “cavallo di fuoco” della città di Ripatransone (Marche). Sebbene, però, sia una festa “pasquale”. Si tiene nell’Ottava di Pasqua. Ricordiamo che – in concomitanza del 14 agosto, la vigilia dell’Assunta - nel Sanseverinese (Acigliano e dintorni) si assaggia la palatella (panino a forma - allusiva – del sesso maschile e di quello femminile; per alcuni altri antropologi, invece, rappresenta i neonati con le fasce strette – come nel passato, tra i campi) con la “mpupatella”. Un misto di melenzane sottolio e acciughe salate. Con le pannocchie bollite – dette “sponse”. Non può mancare, sulla tavola, l’anguria o cocomero: o melone e fuoco! Il 15 agosto, ecco, invece, la milza “mbuttunata”. A trionfare sulle tavole di Mercato San Severino e il suo comprensorio o contado, o “borgata”. Non è un caso che la milza cotta sia degustata in questo periodo: sia per la reperibilità di tale alimento nei mesi di luglio/agosto/settembre (per S. Anna, a Pellezzano; il 15 agosto – a San Severino; il 21 settembre, in onore di S. Matteo, a Salerno), sia - secondo chi scrive - perché tale cibo ricorda i sacrifici animali, in modalità apotropaica e/o di “allontanamento degli spiriti maligni dai campi”. Un animale in olocausto, quindi, proprio come il simpatico ciuchino “di fuoco”. Da quando è stato ripreso questo retaggio, il simulacro di cartapesta viene addobbato – come detto sopra – di fuochi e razzi, bengala e quant’altro, ma vien posto sulla soma un personaggio (o più di uno) a far parte della politica o del mondo dello spettacolo; del gossip eccetera. Che arde assieme alla sagoma del somarello. Per un momento di superstizione, di scaramanzia e di magia urbana. Fenomeni studiati dagli etnografi, quali erano Ernesto De Martino e Annabella Rossi. Dopo tale excursus, torniamo a noi. Come recitano i manifesti, su Facebook o per le vie di Mercato San Severino e/o di Acigliano, la kermesse pirotecnica del Ciuccio vedrà il suo (momento) clou nella mezzanotte tra il 15 e il 16 agosto. Oltre a questo happening, riportato in auge – dapprima – dall’associazione “S. Magno” e - in seguito – dal sodalizio giovanile “Beata Vergine Maria Assunta in Cielo” (con l’assenso dei vari parroci, soprattutto da don Giuseppe Laterza), si è organizzata pure un’occasione di festa in onore di S. Magno. Venerato anch’egli ad Acigliano. Protettore, come S. Antonio abate, degli animali domestici. Proprio sulle colline sopra la località, svetta ed è eretto l’eremo a lui dedicato. È lo stesso santo di S. Mango Piemonte. Il nome è variato per metatesi (anagramma). Per la cronaca, mentre l’accensione del ciuco avverrà – nella piccola (ed unica) piazza del paese, a partire dalle 00.01 del 16 agosto – i festeggiamenti per l’Assunta e/o per S. Magno si protrarranno al 19 agosto. Quando si terrà la “cena in rosso”. Dalla tinta della veste del santo stesso. Si tratta di una “derivazione” (diciamo così) della “cena in bianco” – moda francese, invalsa da alcuni anni. Un’unconventional dinner, il cui codice di abbigliamento (o dress code) è il total white: il bianco! Come bianco dev’essere l’allestimento dell’ambiente nel quale si cena. Solo le pietanze non saranno solo, appunto… “bianche”. Anche per S. Anna, difatti, si è tenuta la cena in giallo e verde – ispirandosi al colore con cui è raffigurata iconograficamente. Già lo spazio da noi “utilizzato”, per scrivere tale contributo, si è “esaurito”. Quindi la nostra “penna” (virtuale, al computer) tacerà. Ricordiamo – però – che ci sono altri taumaturghi da commemorare, e non solo nel periodo agostano. Prossimamente, cerchiamo di ricordare altri patroni o protettori di Mercato San Severino e delle sue frazioni. Ad esempio, S. Stefano a Corticelle e i santi Eustacchio e Felice nella zona di S. Eustachio. Di questi si parla assai meno; si tratta di personaggi poco ricordati; sconosciuti ai più. Purtuttavia, ad essi si legano antichi riti e leggendari miti. Stay tuned, rimanete sintonizzati!

AnnaMariaNoia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.