Festa di S.Anna 2025 - Riti Religiosi e Spettacoli a Pandola di M.S.Severino

Festa di S.Anna 2025 - Riti Religiosi e Spettacoli a Pandola di M.S.Severino

S. Anna è alle porte. Come sempre, ricordiamo, in questo nostro “appuntamento” annuale – con il riverito nome – le più note (a noi che scriviamo) tradizioni popolari, che circondano e contraddistinguono la figura della santa. Commemorata il 26 luglio. Dall’ebraico: “Shannah”, anche al maschile (ricorda un sommo sacerdote ebraico), indica “stupore” e “grazia”. È la madre della Madonna, accomunata, nel calendario, al marito Gioacchino. Non potevano avere figli, ma la “grazia” del Signore aleggiò su di loro ed ebbero Maria, o “Miryam”. Consacrata al tempio di Dio (in aramaico antico: “salvezza”).

Ricordiamo, stavolta brevemente, per dar spazio ai numerosi eventi che sono – da giorni, se non da settimane – in atto nella frazione sanseverinese Pandola, qualche curiosità inerente al culto della nonna di Gesù. Abbiamo sempre parlato di come, nella comunità pandolese in particolare, le donne che volevano rimanere incinte ponessero le proprie urine fuori dalla porta nell’approssimarsi della ricorrenza. Poi, sempre a Mercato San Severino, per la fine di luglio cominciavano a prodursi i capponi per Natale. Polli evirati male, in questo contesto, finivano in padella con lo strutto o sugna (in napoletano: nzogna) e da ciò è nata la consuetudine del “pollo scucchiato”. Ancora, S. Anna veniva definita: la “padrona” dei moscerini: proprio in queste afose serate, infatti, i piccoli insetti ronzano maggiormente attorno ai lampioni. “Guastando”, per qualche attimo, la cena delle persone – a San Severino o in vacanza, tra capicollo; pannocchie bollite (o “sponse”) e anguria fresca. Detto questo, abbiamo anche chiesto all’intelligenza artificiale qualche curiosità più “innovativa” o “meno conosciuta” su questa donna, sicuramente di forte tempra. L’IA ci ha “risposto”, indicandone alcune particolarmente interessanti e degne di rilievo: a S. Mango sul fiume Calore (S. Mango – come il “nostrano” S. Mango Piemonte – o S. Magno è patrono degli animali domestici, alla stregua di S. Antonio abate) – paesino in provincia di Avellino, sempre in Campania, in onore della santa i cavalieri sfilano in costumi medievali. A cavallo, lanciando confetti (lacrime) alla folla. A Foggia, invece, si assaggiano le lumache di terra (non “i maruzzielli” marini!) – dette: ciammaruchelle. Oltre alla pizza fritta. Tornando, per un attimo, al territorio campano, ricordiamo la leggenda – tutta napoletana – di S. Anna alle Paludi, che narra di una donna che ha ricevuto una grazia da S. Anna e offre una festa in suo onore. A Jelsi, comune del Molise, si commemora la santa come protettrice dei raccolti del grano e della paglia. Con tanto di carri decorati e le tipiche, caratteristiche “traglie”, slitte di legno. L’apotroismo (allontanamento “rituale”) degli “spiriti maligni” nei campi di grano è osservabile anche nelle zone campane di Flumeri e di Fontanarosa (entrambe in provincia di Avellino). Qui il grano è “acconciato” su tipici carri, con a bordo le “pacchiane” o “forose”: le contadine dei luoghi! E veniamo – ora – alla descrizione di alcuni (non tutti, per motivi di spazio) tra gli appuntamenti, religiosi e civili, previsti a Pandola. Per il resto del programma, invitiamo a leggere gli appositi manifesti. Le kermesse sono già partite da alcuni giorni. Fanno sapere gli organizzatori che, nei giorni di novena, amplificatori ad hoc diffonderanno il tradizionale inno. Dalle ore 3.45 di sabato 26, anche le campane a festa (a distesa) comunicheranno il tripudio per celebrare la nonna di Cristo. Dalle 4 in poi, vari e articolati gli appuntamenti con le celebrazioni eucaristiche. Alle 4 officerà il parroco, don Giuseppe Laterza. Ogni ora, appunto dalle ore 4 del mattino, ci sarà una Messa. Alle 8 si vivrà la liturgia per i membri della congrega di Pandola. S. Maria della Libera (cioè della “cintola” o della “libra”, la bilancia). Servizio musicale a cura del maestro Nicola Salvati. A tal proposito, ricordiamo l’inaugurazione del nuovo organo a canne – in data venerdì 25 luglio, ore 20.30. A eseguire i brani, il maestro Davide Bucci. Alla Messa delle 9, sempre il 26, vi sarà la benedizione dei nonni. Con don Francesco Nuzzolese a presiedere. Alle ore 11, ecco la celebrazione solenne, per coloro che portano il nome Anna. Vi sarà padre Giulio Marcone. Contestualmente, il servizio musicale sarà a cura del maestro Ermenegildo Guerra e del soprano Anna Napoli. Alle 19, don Laterza celebrerà la Messa con benedizione delle partorienti; seguirà l’atto di affidamento della parrocchia alla madre della Vergine. Musiche della Schola cantorum “Mattheana”. Tutto si concluderà per le 20.30, quando don Gianluca Iacovazzo presiederà la liturgia per le madri con un figlio in Cielo. Si esibirà la Corale polifonica “Angelicus” – che si trova proprio nella frazione. A dirigere, il maestro Aniello Napoli. Alle 19.30 di domenica 27 luglio (S. Pantaleone, patrono di Montoro, e S. Liliana) si terrà la processione delle statue di S. Anna e di S. Fortunato, compatrono della parrocchia. Lunedì 28 – alle 19 – la celebrazione della funzione di ringraziamento, col canto del Te Deum. Per quanto concerne il programma civile, dal 21 al 24 luglio l’associazione “Il castello” ha organizzato – a sera – i “giochi pandolesi”, in strada. Per adulti e bambini. Venerdì 25 luglio, la stessa associazione ha ideato una nuova edizione della “Cena in giallo e verde”, ispirata ai vestimenti di S. Anna. Che simboleggiano la fertilità e la fecondità, alla stregua della dea Flora e/o delle altre divinità pagane. I colori della natura, del grano e dei prati. Anche a Pandola, peraltro, come nella vicinissima Piazza di Pandola (Montoro, Irpinia – provincia di Avellino) gli orti locali producevano (e ancora producono) le cipolle simili a quelle del cultivar detto “ramato”: la classica e rinomata cipolla di Montoro, a marchio Dop. Tanto è vero che (anche) i residenti della frazione venivano denominati “cipollari” o “cepàri”. Domenica 27, alle 23.30, voilà allo show pirotecnico della ditta “L’artificiosa”, dei fratelli Di Candia – da Sassano. Gli ultimi giorni di luglio, passeggiando per le vie della frazione, si potranno rimirare i “mercatini dell’arte e della creatività”. Nel corso dei festeggiamenti, lunedì 28 luglio – dalle 20 – saranno “di scena” artisti del calibro di Simone Schettino (comico) e Nando De Marco e Luca Dell’Angelo (cantanti partenopei). Qualche parola sulla “Yellow and green dinner” (la “cena in giallo e verde”): è un’attrazione che da qualche anno “colora” Pandola. Si rifà alle cosiddette “cene in bianco” (unconventional dinners) – una tradizione francese – in cui tutto (a parte le pietanze) è di un solo colore, per quelle in bianco. Bicolore è – invece – la “cena” in onore di S. Anna. Rigorosamente, ogni cosa è di quella tinta (o quelle tinte, per Pandola): dai vestimenti (dress code) alle decorazioni ai tavoli. I giochi, invece, sono quelli “di una volta”: i tornei di carte, il gioco del cucchiaio con le palline, il tiro alla fune, la gimkana con la carriola, la pignata e il gioco con l’anguria. Per trascorrere ore in letizia, accompagnando la santa venerata a Pandola con invocazioni; suffragi; canti e balli in allegria. Tra il sacro e il profano. “La festa patronale – esprime don Giuseppe Laterza, da qualche anno alla guida dei fedeli pandolesi – serve a unire e a creare pian piano lo spirito di fraternità anche tra i collaboratori. Lavorare alla festa patronale vuol dire saper guardare al bene comune e ciò ravviva, anche se per pochi giorni, la frazione. Bisogna saper guardare al bene comune, per l’eredità che lasciamo a chi verrà dopo di noi”. “Ogni cosa che facciamo – conclude il parroco – dev’essere orientata al Paradiso. Mi auguro, per la collettività di cui sono in Cristo padre e pastore, di giungere alla pace che solo Dio può donare”.

AnnaMariaNoia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.