
Il Carnevale a Mercato San Severino vede, come da alcuni anni ormai, la partecipazione dei commercianti. Oltre all’impegno della civica amministrazione, rappresentata – in particolare – dal consigliere Rosa Ascolese. La quale “segue” particolarmente - con profitto – le attività dell’associazione “Il gabbiano” onlus. La serie di iniziative sarà “spalmata” su una tre giorni appetibile e accattivante: venerdì 28 febbraio, domenica 2 marzo e martedì grasso – il 4 marzo. Tutto sarà scandito da musica, balli, cortei. Con manifestazioni volte a celebrare la festa più matta dell’anno, tramandata dai nostri avi. Vi saranno kermesse “generali” – diciamo così – ma anche iniziative “private” e/o locali. Nelle varie località e frazioni del Sanseverinese.
Da diciotto edizioni, il programma di momenti spensierati in vista del martedì di carnevale ha visto elargire – da parte dell’amministrazione – occasioni di serenità e allegria a tutti i cittadini di Mercato. Soprattutto i più piccini, ancora nel candore della loro verde età. Ma non solo loro. È da sottolineare che – da tempo – vi è anche la partecipazione delle istituzioni scolastiche comprensoriali, con happening ed eventi organizzati sia dagli insegnanti e/o dai dirigenti che per quanto attiene ai programmi “istituzionali” del Comune. Una simbiosi sempre vincente, quella tra Comune e realtà didattiche sanseverinesi. Da sempre. A livello generale, il programma inizia venerdì 28 con eventi voluti dagli esercenti sanseverinesi. Dalle 19, ecco “Maschere e tammorre” – con tanta animazione, musica e la sfilata allegorica. Il percorso è da piazza Dante a piazza Garibaldi, passando per il centralissimo corso Diaz – per il quale si sta concludendo il processo di pedonalizzazione e riqualificazione. Domenica 2 marzo, invece, alle ore 16 si terrà il momento clou e si entrerà nel vivo dei festeggiamenti - con il defilé dei carri e simulacri allegorici. Uniti ai vari gruppi di ballo presenti a San Severino. Tutto ciò a cura del sodalizio sopracitato (“Il gabbiano”). Il corteo si snoderà lungo via Solofrana (detta – volgarmente – “Trincerone”), via Trieste, via Roma. Infine, si giungerà in piazza Battisti e in piazza Imperio. Dove terminerà – dopo altri balli e risate – l’insieme sopra descritto. Martedì 4 marzo è la volta delle scuole. Con happening su “Carnevale e le maschere tradizionali”. Questo grazie agli insegnanti ed agli alunni del I e del II istituto comprensivo. Si partirà da piazza Califano, si passerà per via Rimembranza e – dopo – si arriva al corso Diaz; in piazza Garibaldi e tutto verrà concluso in piazza Dante. Dalle 10 in poi. Gli amministratori ringraziano, per la collaborazione e la partecipazione, tante realtà culturali – del Sanseverinese e di Baronissi, Montoro e di altre zone limitrofe. È, infatti, da svariate edizioni che enti e associazioni di comuni diversi cooperano per rendere più allegro il carnevale nella Valle Irno. Non dimenticando – anche – il prezioso supporto della Protezione Civile locale: l’Epi, Emergenza pubblica Irno. I “ragazzi” Epi garantiscono la sicurezza e il buon “funzionamento”; la buona riuscita del tutto. Si ringraziano anche le scuole di danza e ballo che, tramite le coreografie, valorizzano queste manifestazioni. Un plauso va – dunque – alla “Dance for life”, alla sempre attiva “Pro loco”, al I e al II istituto comprensivo. Nonché a sodalizi come “A mascherata” di Piazza di Pandola, “Luigi e Cecchino Cacciatore” – con l’antichissimo e ancestrale rito dell’Intreccio – “Alvaa” (da Baronissi, partner storico dei riti carnascialeschi sanseverinesi – come pure le associazioni di Montoro) e – inoltre – “Madre terra”; “Maria SS. Delle Grazie”; “Iris”; l’associazione giovanile “S. Anna” (direttamente dalla frazione Pandola); “I ragazzi di Montoro”. Ancora: “Gli amici di Baronissi”, “Rione capo Solofra”, “Insieme per…”, “Casal Barone”, “I ragazzi di Capriglia” (anche Pellezzano è una cittadina partner, riguardo al carnevale), “84zero84”, “Sogno e realtà”, associazione “S. Croce”, comunità “Maria SS. di Costantinopoli”. Tutti questi gruppi ravviveranno le tre date riportate. Tutto culminerà – tra altre sorprese – con un apposito premio alla maschera più originale. Non tralasciamo, poi, altre frazioni di San Severino. O – meglio – altre associazioni, distribuite nelle località frazioni. Citiamo, tra le ulteriori manifestazioni (a mo’ di esempio, certo non in modalità esaustiva), la “Festa di carnevale” di sabato primo marzo. In quel di Costa, in piazza S. Luigi Gonzaga. Con inizio alle 12. La kermesse è stata voluta dagli abitanti di Costa e – in primis – dalle realtà associative “Amici granata” (per i fan e supporter della “Salernitana”); “Astrambiente” e “San Luigi Gonzaga”. Tanto divertimento; un sano “casino”; un momento di aggregazione. Tutto questo con un buffet, l’animazione e tanta bella musica, con il dj Natale “Noel” Bisogno. Rumours affermano che – pure a Costa – si voterà il costume più variopinto. Perché “Semel in anno licet insanire”: “Una volta all’anno è lecito impazzire”.Sovvertire l’equilibrio e l’ordine – nel Cosmos – affinché tutto divenga Caos. Non esagerando come nella “Messa dell’Episcopello” (il bardare un asino con paramenti sacri, irridendo la religione – nel medioevo) o come nel bel testo etnografico de “Il carnevale di Romans” – di Emmanuel Le Roy Ladurie. Dove si legge di fatti aberranti, originati (appunto) dai costumi “rovesciati” del carnevale, ma sfuggiti di mano: la maschera e lo scherzo, nella cittadina francese Romans, nel 1558, hanno sconvolto e infranto la realtà vera. In favore di una virtualità perniciosa – che ricorda, a chi scrive, un racconto tra le pagine dell’autore Milan Kundera: “Amori ridicoli”. In particolare, la scrivente stigmatizza il brano “Il falso autostop”. Qui, il “gioco dei ruoli” – come per il martedì grasso – tracima nella realtà. Riscrivendola. È bene, perciò, non lasciarsi trasportare – durante questa festa; non immedesimarsi troppo nel “contrario” e/o nel “contrasto”. Né – d’altronde – nel periodo di Halloween. Si tratta di assoggettare l’anima irrazionale e “concupiscibile” platonica sotto la sapiente guida dell’auriga. Nel mito omonimo. Per poter rientrare – definitivamente – in sé il giorno dopo. Quando la carne e i cibi grassi lasceranno il posto ad un periodo di purificazione, lustrale, in vista della Quaresima (quadragesima dies) e della Pasqua.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della
Dott.ssa Anna Maria Noia.

