Una birra dedicata ai Principi Sanseverino by “hops & malt”

gastronomia

Da tre anni la birreria sanseverinese “Hops & Malt”, sita in via Agostino Guerrasio civico 22, offre occasioni di ristoro ma anche di riflessione culturale – mediante alcuni eventi comprendenti la gastronomia abbinata ad altre iniziative. Si tratta di un’accorsata e frequentata birreria in auge, appunto, da tre annualità. Nata, ufficialmente, il 7 gennaio 2017. Il responsabile è Enzo Della Corte, di origini sangiorgesi ma Sanseverinese d’adozione. Scommettendo sul futuro, Della Corte (originariamente si occupava d’altro) ha investito tutto per seguire le sue passioni e aprire questo luogo di aggregazione – rivendita di birre locali, ma anche sito di produzione di tali “bionde”.

Tutte rigorosamente made in Italy, ed anche a kilometro zero (birre campane, artigianali e gustose). Ma l’esercizio commerciale vede disponibili anche ulteriori gusti – dall’Italia o dall’estero. Tuttavia lavorati nel laboratorio annesso alla birreria. Per tutti i gusti, all’insegna della qualità. Circa duecento le etichette vendute e, prima, lavorate da “Hops & Malt”. Tra bionde classiche e speciali. Sono dunque creazioni in proprio, che non si trovano nell’ambito della grande distribuzione e/o nei supermercati. Da qualche tempo, l’attività offre la possibilità di degustare – assieme a sfiziosi stuzzichini – le rinomate birre ispirate alla nobile famiglia dei Sanseverino; la stirpe, di origini normanne, che ha dato lustro e vanto a Mercato S. Severino. Estendendosi per decenni nel Meridione d’Italia e conquistando un’importante “fetta” della grande storia nel colonizzare la Valle dell’Irno (e non solo) dal Medioevo all’era moderna e oltre. Dall’intuito di Della Corte e dei suoi validi collaboratori, è nata – in questi mesi – la bevanda “Ruggero II Sanseverino”. Si tratta di una “miscela” (se così possiamo affermare) di peculiari malti e luppoli dalle caratteristiche proprietà organolettiche e piacevole, gradevole, al palato. All’olfatto si percepisce una grande freschezza; sentori come pepe, zenzero e coriandolo la rendono originale e apprezzata. Il brand (o label) intende – a detta del responsabile Enzo Della Corte – “valorizzare un territorio molto interessante per la sua storia antica, omaggiando alcuni degli epigoni, i cavalieri normanni e poi i loro discendenti, che hanno reso grande la nostra città creando cultura e incrementando l’economia di questi luoghi”. Insomma, un vero e proprio tributo alla cittadina irnina e ai suoi antenati e fondatori. “Ruggero II”, tra i principi Sanseverino più noti e prestigiosi, ha dato nome quindi al delizioso nettare forgiato sapientemente dall’esperienza dei tenutari di “Hops & Malt”. “Ruggero” assume un colore giallo paglierino, abbastanza limpido - opalescente; lo stile è Saison (metodo di produzione, dalle campagne del Belgio). La gradazione alcolica non supera il 5%. La schiuma è bianca e mediamente persistente, un sorso tira l’altro. È disponibile in esclusiva nella succitata birreria. Prossimamente “Hops & Malt” dedicherà un’altra tipologia di questo liquido rinfrescante ad un nuovo personaggio, sempre della sopra descritta schiatta al seguito di Roberto il Guiscardo e di Troisio ed Angerio. Proseguendo nelle degustazioni e nei momenti di condivisione – anche – culturale e letteraria. Con abbinamenti tra cibi e birre, di varia fattura e di fattispecie diversificate. Nel locale non mancano, infatti, aventi quali declamazioni poetiche e presentazioni di pubblicazioni. Tra sperimentazioni di miscele sempre più accattivanti e deliziose. La linea di birre intitolata ai Sanseverino sta cercando di “recuperare la tradizione”, ma non disdegna l’innovatività e la ricerca di sapore e umori. In verità, la birra ha una storia molto antica e articolata: sembra che nasca in Egitto e/o presso gli Ebrei; i Romani la chiamavano “cervegia”. In Spagna – ancora oggi – è definita e denominata “cerveza”. Il liquido giallo fa risalire la sua origine e preparazione alla bevanda dissetante ottenuta dagli schiavi ebraici, fermentando la paglia. Un drink energizzante, ricostituente, appunto rinfrescante e rinvigorente. Ritroviamo esempi di birra anche presso i Celti, che distillavano sidro, idromele, ale e ginger ale – la classica “bionda” d’oltralpe (presente nei pub inglesi, gaelici o irlandesi). Sempre ben fermentata, grazie ai suoi lieviti e ai saccaromiceti che la costituiscono. Dunque la promozione di Mercato S. Severino alla base dell’elaborazione delle birre “Sanseverino”, come fu – non tantissimo tempo fa – riguardo il mirto dei “Sanseverino”, elisir d’amore tra due esponenti dell’ancestrale famiglia nel Medioevo. Il mirto era prodotto da delle aziende nel comprensorio. Dal canto loro, Della Corte e i collaboratori hanno partecipato a numerose manifestazioni locali – folkloristiche e non. Sono stati presenti – ad esempio – al Comune di S. Severino in data 18 luglio 2019, proprio allo scopo di illustrare il brand “Ruggero II”. Inoltre, hanno “seguito” la festa medievale di maggio e la rappresentazione de “La congiura dei baroni” – attuata alla fine di agosto di quest’anno. E non solo. Tutto all’insegna della valorizzazione di S. Severino, amando Della Corte la storia del territorio. Una passione – quella di rivendere tali drink - divenuta realtà, attualità. Tra bevande ambrate, di gradazione pari al 6% o inferiore. Ricordiamo – infine – che l’etichetta della birra creata da Della Corte riprende in pieno lo stemma della famiglia; lo scudo, campo grigio e fascia rossa orizzontale, deriverebbe da due opzioni: si dice che un guerriero dei principi Sanseverino, parrebbe proprio Ruggero II, per spavalderia si tolse l’armatura grigia e mostrò il proprio petto insanguinato; un’altra versione – forse più credibile e maggiormente suffragata da documenti e atti d’archivio – racconta che Ruggero effettuò il gesto di innalzare sulla sua lancia (per aizzare e incitare i suoi alla lotta) l’armatura insanguinata di un nemico. Per questo motivo, è un degno logo per le birre da prodursi prossimamente. In programma, poi, vi sono altre kermesse, da svelarsi volta per volta – tra accostamenti di stuzzicheria e/o prodotti da buffet (e non soltanto) con le mitiche birre – e quindi non possiamo far altro che augurare ogni successo ad “Hops & Malt”. Raccomandando a tutti (in particolare ai cybernauti e ai golosi, ai “veterani” del gusto) di rimanere “sintonizzati”. Stay tuned.

AnnaMariaNoia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.