I 100 anni della Sig.ra Silvia Barbella, a Mercato San Severino

I 100 anni della Sig.ra Silvia Barbella, a Mercato San Severino

LibroEspositoPastoraleUna vita dura, fatta di sacrifici ma anche di tante gioie: è quella, lunga e proficua, di Silvia Barbella – nativa di Montesano sulla Marcellana (Salerno). La cara e dolce, ma arzilla, nonnina compie il suo “primo” secolo di vita. Venerdì 30 maggio prossimo. Essendo nata nel 1925. Silvia – creatura del bosco (etimologia del suo nome) – ha risieduto a Montesano per cinquant’anni, poi si è trasferita nella realtà sanseverinese; qui ha un’abitazione in via Ferrovia 24/2. Al capoluogo. Ci vive dal settembre 1975.

Venerdì 30 (proprio a Mercato San Severino) sarà celebrata la lieta ricorrenza, con l’affetto di tutti i parenti della centenaria – particolarmente ella sarà attorniata dai suoi quattro figli, dai dieci nipoti e dai quattro pronipoti – nonché con la presenza del sindaco Antonio Somma. A coronare il tutto, a mo’ di “ciliegina sulla torta”, una bella festicciola – presso la pizzeria e ristorante “Il tegame”. Terza di nove figli, ha lavorato tanto fin da giovane – abituata alla fatica e all’abnegazione. “Attiva, laboriosa, costruttiva” – così la definiscono i figli e i parenti. Ed ancora: “portatrice di un incessante, salutare, salvifico buonumore; di una visione dell’esistenza connotata da una vivida, profonda, personale saggezza”. Tanti complimenti per lei, ma sinceri e gioiosi. Si svelano numerose curiosità, si snocciolano aneddoti – per quanto concerne l’amatissima vecchietta: sempre i suoi amati familiari e parenti raccontano (commossi) di quando ella incontrò a Roma il figlio di re Vittorio Emanuele III: nientemeno che il principe Umberto II di Savoia! Ma le ricordanze, le rimembranze non si concludono qui: la famiglia tiene a far sapere che la dolcissima ma tenace Silvia (casalinga, tuttavia anche impegnata nella raccolta di pomodori o di fragole) da anni riempie un prezioso diario, una raccolta delle sue memorie di cui – “per espresso suo rammarico” (dicono i parenti e chi le vuol davvero bene) non tutti possono cogliere l’importanza di un raro documento autobiografico – con connotazioni finanche letterarie e poetiche. I segreti della longevità di donna Silvia – emozionata e trepidante, nell’attesa della bella festa – sono: una buona alimentazione e la musica folkloristica. Oltre, naturalmente, all’amore. Dato e ricambiato. Per quanto riguarda la prima, occorre dire che Silvia Barbella ha sempre manifestato abitudini sane – in fatto di nutrizione: è seguace della buona e salutare dieta mediterranea. Avendo origini cilentane, ha sempre mangiato bene: la gastronomia più a chilometro 0 possibile. Con ingredienti genuini, semplici, “poveri” – ma non di gusto. Le melodie folk – invece - sottolineano molti momenti della propria giornata, generalmente scandita dalle visite dei parenti e da altre attività. Musica come linfa vitale, come legame stretto alle origini; alle radici di un mondo (quello contadino) che sta scomparendo sempre più. Legame ancestrale, dunque, per la sua terra. La Campania. La provincia di Salerno. Amore e musicalità, medicamento alle difficoltà e alle incertezze dell’esistenza. L’affetto per le dolci colline cilentane è esplicitato anche nel volgersi ai suoi antenati con molta serenità: Silvia è cugina di secondo grado, per via materna, di Joe Petrosino – il famoso poliziotto italoamericano, del dipartimento di New York. Nato a Padula (Salerno) nel 1860. Insomma, una vita interamente spesa per i familiari. Assieme all’amatissimo marito, Pasquale Giordano. Che svolgeva le mansioni di cuoco dell’esercito, prima di recarsi in Svizzera come operaio – impiegato nella produzione di pettini. Una donna forte, energica, ma buona. Che ha visto accadere tanti fatti (e misfatti): ha superato la seconda guerra mondiale, povertà, malattie. Sempre con una fiducia incrollabile e totale, nel Signore e nella famiglia. Anche se da giovane ha “subito” le privazioni del conflitto bellico. Chiudiamo tale “rassegna” di auguri alla festeggiata, con il ricordare cosa è accaduto il 30 maggio 1925, appunto cent’anni fa: il processo della fascistizzazione dell’Italia, ad opera di Benito Mussolini (che fece uccidere l’onorevole deputato socialista Giacomo Matteotti) e la protesta antimperialista degli studenti cinesi a Shangai. Quando i soldati inglesi aprirono il fuoco appunto su tali giovani, causando morti e feriti. Quest’evento innescò un movimento, un episodio cruciale nel passaggio dalla Cina imperiale a quella moderna. Ma – mentre ciò accadeva – una stella di bontà e saggezza nasceva. Auguri a nonna Silvia, quindi, sperando di poterle restituire un po’ ciò di cui si è privata – prodigandosi sempre per gli altri!

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.