Lo scorso 28 giugno – ma anche per alcuni altri giorni precedenti – una grande e commossa marea di persone ha celebrato il 50° di sacerdozio di don Peppino Iannone. Parroco, ormai da anni (ufficialmente dal 1988), della chiesa di S. Maria delle Grazie in S. Giovanni in Parco. Il sacerdote ha riscosso, da quando si è insediato a Mercato San Severino capoluogo – ma anche da prima, in altre frazioni – l’affetto e la stima dei fedeli. Che gli hanno tributato simpatia e commozione. Vari, dicevamo, gli appuntamenti previsti per celebrare degnamente questo nostro, amato, “padre” della comunità: i festeggiamenti erano nell’aria da molto tempo, ma si sono concretizzati nel triduo di concelebrazioni eucaristiche del 25, 26, 27 giugno scorsi.
Infine, sabato 28, un momento di festa più “popolare” ancora. Don Peppino, molto accorto verso la propria collettività, è stato ordinato sacerdote a fine giugno 1975. Egli compie anche gli anni, negli ultimi giorni di giugno. Attorno a lui, una foresta di bene e di solidarietà è cresciuta – silenziosamente o meno – e si è “ramificata” in diverse realtà associative. Come la “vecchia” – diciamo così, nel senso buono del termine – Azione Cattolica – attiva anni fa. Come i cori parrocchiali, “Armonia 2000” (retto dal maestro Aniello Napoli e, in precedenza, anche da don Antonio Sorrentino; Raffaele De Cristofaro; Maria Paciello e Bernadette Pierri, con i contributi di alcuni “capicorali”, quali Silvana Zappullo) e “Maria SS del Rosario”, guidato dalla professoressa Elena Pironti. Come altri gruppi, ad esempio l’Apostolato della preghiera e/o il Sacro Cuore di Gesù o il Rinnovamento dello Spirito e svariati altri – che non stiamo qui a citare. Tornando ai festeggiamenti, davvero essi sono stati partecipati. Sobri “laicamente” o civilmente (per quanto riguarda il programma civile, appunto) ma ineffabili dal punto di vista ecclesiastico. Con la presenza di autorità locali e nazionali, di amici (accorsi anche da lontano) nonché di tantissimi sacerdoti. Giunti appositamente per don Peppino. Tra questi, anche nel corso del triduo antecedente la festa vera e propria, don Michele Pecoraro – da Salerno; don Raffaele De Cristofaro – che è divenuto prete sotto l’egida di don Iannone; padre Guido Malandrino, dal convento dei frati di Mercato San Severino. E poi anche don Alfonso Raimo, vescovo ausiliare, don Biagio Napolitano eccetera. Tutto si è svolto presso la chiesa di San Giovanni – vicina al Comune.Il 25, 26, 27 di giugno ecco le varie occasioni per vivere al meglio questo grande momento di giubilo. Con il Rosario delle 18 e le funzioni liturgiche – presiedute, in alternanza, da vari presbiteri. Dopo, ecco racconti e testimonianze di don Peppino a cura di amici, preti e conoscenti. Oppure, tra l’altro, si è tenuto il concerto-preghiera della corale “Angelicus”. Per venire alla manifestazione del 28: la kermesse (nel senso etimologico di “Messa di Chiesa”) ha visto don Peppino presiedere la concelebrazione, cui ha partecipato il già citato don Alfonso Raimo. Egregiamente, il coro “Armonia 2000” (così denominato in quanto è sorto nel 2000) ha sottolineato e valorizzato i tratti salienti della liturgia. Con canti appropriati e intensi, toccanti: “O amore ineffabile”, musicato da mons. Marco Frisina; “Vergine madre” – sui versi immortali di Dante Alighieri – e infine “Resta qui con noi”, inno alla fiducia in Dio. Emozionando tutti i fedeli – giunti in frotta – seduti o assiepati in chiesa. Anche don Iannone era molto emozionato. A seguire, ecco l’immarcescibile don Michele Pecoraro esibirsi in un apposito concerto/spettacolo. Con la inconfondibile voce. Mentre si assaggiava la buonissima torta, con fragole e panna, preparata amorevolmente – a evidenziare e testimoniare l’affetto e la stima dei parrocchiani (e non solo) verso questo grande uomo, umile e capace di grandi gesti d’amore. Quale un padre, autorevole ma presente e attento. Vicino alla collettività nei momenti allegri e in quelli tristi, nelle gioie e nelle difficoltà. Nell’esprimere una parola buona, nell’elargire qualche prezioso consiglio. In spirito e verità. Perciò, il Nostro era apprezzato e aveva tanti amici. Infatti, molti di questi hanno espresso – nel corso della funzione di sabato 28 – le loro attestazioni di riconoscenza. Al termine della Messa, tutti hanno esposto belle ed intense parole di elogio. C’erano gli amministratori locali: in primis sindaco e vicesindaco, poi assessori e consiglieri od altri politici – tra i quali Fabio Iannone, nipote di don Peppino – e infine i gruppi di sodali del don. Tra gli amministratori, il primo cittadino Antonio Somma – che ha rivelato di essere il figlioccio di cresima del don. Tra gli amici “storici” di don Iannone, ha preso la parola – tra molti altri – il professionista avvocato Salvatore Iannone. Che ha tenuto una prolusione, per lodare il Nostro. Avrebbe dovuto e voluto presenziare un altro strettissimo collaboratore ed amico del sacerdote: il geometra Matteo Acconcia. Purtroppo deceduto da pochi giorni – al momento nel quale scriviamo – a causa di un male che non gli ha lasciato scampo. Tra i doni che ha ricevuto il festeggiato – che non potranno mai eguagliare ciò che egli ha regalato a noi tutti, suoi “figli adottivi” (per dir così) – anche un peculiare e simpatico fotolibro. Realizzato a cura di tanti giovani (o meno giovani), orbitanti attorno alle citate realtà dell’Azione Cattolica o di altri gruppi parrocchiali. In esso, foto note e/o meno viste; dimenticate o rimembrabili che hanno caratterizzato il personaggio; anzi la persona di don Iannone. Da mesi era stato mantenuto uno strettissimo riserbo, al riguardo. Dopo la festa, nella piazza antistante l’edificio sacro – “condita” (la festa) con il repertorio musicale di don Pecoraro e l’allegria spensierata di un sabato sera “speciale” – tutti a casa, ma in letizia e con la gioia nel cuore. Per don Peppino Iannone, invece, le celebrazioni si sono concluse lunedì 30 giugno, quando – in serata – egli ha officiato la Messa (solenne, di ringraziamento) nella chiesetta di S. Marco a Rota, di Curteri. Dove fu ordinato sacerdote e dove celebrò la prima liturgia eucaristica. A San Severino centro – invece – è giunto dopo l’altrettanto degno “pastore”: don Salvatore Guadagno. I genitori di don Peppino – non molto abbienti – si chiamavano Armando e Barbara. Quattro figli, di cui uno – Raffaele – deceduto qualche anno fa. Essi hanno sostenuto gli studi teologici di don Peppino, con tanti sacrifici. Infatti, il Nostro ha ricordato – nell’esprimere, con commozione, i ringraziamenti per le belle iniziative allestite per lui – l’amore dei genitori stessi. Che – dal Cielo – sicuramente avranno versato lacrime di stelle, in occasione delle “Nozze d’oro” tra questo “pastore” (di anime) e la Chiesa universale.Chiudiamo questo contributo nel dire che – come emerge anche dallo stesso fotolibro, regalato a don Iannone, frutto di un paziente; certosino lavoro di “assemblaggio” immagini (per lo più in ritagli di tempo notturni) – il don c’è sempre stato. Anche per le vacanze, per gli eventi sociali (compleanni, ricorrenze, momenti conviviali) e per porgere buoni consigli a chi li ha ricercati. Buon 50esimo, caro don Peppino!

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della
Dott.ssa Anna Maria Noia.

