Memorie sulla Guerra del Vespro lungo il confine del Principato (1294)

Memorie sulla Guerra del Vespro lungo il confine del Principato (1294)

SigilloL’anno 1294 segnò una fase particolarmente critica per i territori posti lungo la frontiera meridionale del Principato e per ampie aree della Basilicata, costantemente esposti alle devastazioni delle milizie almogavare aragonesi. Queste truppe mercenarie, note per la loro efferatezza e per la loro singolare efficacia tattica, non conducevano operazioni belliche secondo i canoni della guerra regolare. Esse prediligevano, infatti, una forma di conflitto di natura irregolare, basata su azioni di guerriglia caratterizzate da rapide e imprevedibili incursioni, spesso condotte in simultanea contro una pluralità di centri abitati.

Di fronte a tale tipologia di ostilità, l’esercito angioino – avvezzo a battaglie convenzionali e a scontri frontali campali – si trovò in una posizione di evidente svantaggio strategico, non riuscendo a individuare un punto focale in grado di risolvere il conflitto. A subire le conseguenze più drammatiche furono le popolazioni locali, duramente provate da saccheggi, devastazioni e continue violenze. La gravità della situazione indusse il conte Tommaso II di San Severino a rivolgersi a re Carlo II d’Angiò, richiedendo la concessione di uno sgravio fiscale, limitato a quell’anno, per quei suoi feudi soggetti alle ripetute incursioni nemiche.

La precarietà delle condizioni economiche e sociali di quei territori risulta attestata anche da eventi antecedenti. Già nel 1285, infatti, Tommaso II non era stato in grado di eseguire le disposizioni testamentarie del padre, Ruggero II, deceduto a Marsico in quello stesso anno. Questi aveva espresso la volontà di essere sepolto nel monastero di Montevergine (AV), dove si sarebbe dovuto erigere il suo sepolcro. Tuttavia, a causa dell’instabilità politico-militare e della difficile situazione in cui versava la regione – conseguenza diretta della guerra – le sue spoglie furono inumate a Marsico stesso, in deroga alle sue ultime volontà.

Segue la traduzione della concessione di re Carlo II d’Angiò, tratta dai Registri della Cancelleria Angioina, in favore del conte Tommaso II di San Severino.

127. — Ai Giustizieri del Principato, presenti e futuri.

Da parte di Tommaso di Sanseverino, conte di Marsico. È stata presentata una supplica poiché gli uomini delle terre sottoscritte, situate ai confini con i nemici — cioè Marsico, Dyani, Sale, Polle, Atane, Cucculi, Sanseverino di Camerota, Sanse, la baronia di Fasanella, la baronia di Piscilino, Rocca Cilento con i casali e Santa Pazure —, suoi vassalli, a causa dei continui attacchi dei nemici, nelle persone e nei beni, hanno subito gravissimi danni e sono stati ridotti quasi all’estrema povertà, si volesse agire con misericordia nei loro confronti riguardo alla remissione dei residui che essi devono alla nostra corte.

Pertanto, considerando la devozione e la fedeltà del detto conte e dei suoi servigi, mossi da sentimento di umana compassione per la difficile condizione di tali uomini, abbiamo concesso loro, per grazia, la remissione di tutti i residui delle sovvenzioni generali e delle collette eccettuate le imposte tassativamente indicate, per l’anno presente dell’ottava indizione.

Ordiniamo quindi che contro i detti uomini, per l’esazione dei residui dei tempi passati, non procediate in alcun modo.

E queste nostre lettere, dopo che le avrete esaminate e ne avrete fatto redigere una copia in forma pubblica con la dovuta cautela, vogliamo che siano consegnate a chi le presenta, affinché abbiano la stessa validità, tanto per il presente quanto per voi e i vostri successori.

Dato ad Anagni, il giorno ventottesimo del mese di maggio, VIII indizione.
(Reg. 66, f. 239; reg. 67, f. 213).

Nelle foto: Una truppa di Almugaveri si prepara a conquistare Maiorca (la foto è stata presa dal web).
 

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un intervento del
Dott. Michele Cerrato.
Appunti di Storia Sanseverinese, 2025.