La Confraternita del SS. Sacramento dei casali di S. Martino e S. Vincenzo

La Confraternita del SS. Sacramento dei casali di S. Martino e S. Vincenzo

SigilloLa congrega venne eretta nell'altare maggiore della parrocchiale di S. Martino il 5/5/1587. I fratelli indossavano sacchi bianchi, mozzetti rossi e cappelli bianchi. I curati delle chiese di S. Martino e S. Vincenzo dovevano essere presenti in tutti i parlamenti della congrega "avendo la prima voce il curato dove si tiene la riunione nonchè intervenire in tutti gli istrumenti di compere, censi, vendite, accensioni di candele, affitti e quietanze assieme con il mastro. La festività del Sacramento si celebrava un anno per parrocchia a spese del sodalizio. L'elezione degli ufficiali avveniva nella domenica infra l'ottova del Corpus Domini.


Nel 1602 la congrega si divise da quella di Mercato e di Curteri con le quali era unita poichè "dove non resedeva la congrega non si amministrava il SS.mo in quella Parrocchia ma doveva uscire in caso di necessità da altre Parrocchie e questo in pregiudizio dei figliani che potevano morire senza il SS. Viatico"
Don Vincenzo Petrone di S. Vincenzo, detto il Cappuccino, nel 1689 assegnò un maritaggio di ducati 23 ogni quattro anni a beneficio delle figliole maritande di S. Vincenzo. Nel 1704 l'arcivescovo Poerio in S. Visita consigliò ai membri della confraternita di dividersi i beni e di conservare il SS.mo in una sola parrocchia per maggiore comodità dei figliani. I fratelli in questo periodo indossavano "vest, cappucci, cigoli bianchi e mozzetta cremosina con la figura del SS.mo e S. Martino a destra e S. Vincenzo a sinistra e così lo stendardo e gonfalone". Il regio assenso fu ottenuto il 29/08/1776. Le regole prevedevano che il padre spirituale dovesse fare scuola a tutti i giovani cittadini e fratelli dei quattro casali di S. Martino, S. Vincenzo, Lombardi e Capo Casale con dargli una congrua paga.Ciascun villaggio era rappresentato nella congrega da un ufficiale. Il Viatico veniva portato agli infermi "con due lanternoni accesi, in mezzo la croce con campanello e appresso le torce a due a due processionalmente senza vesti, le cere allumate e alla fine il curato con Viatico coverto dal pallio, appresso l'altre genti senza lumi.

Bibliografia: Storia delle Confraternite della Diocesi di Salerno - Pasquale Trotta - Edizione 2002