francobolloChiesa.di.San.Magno.-.1309(?)

Le prime notizie della chiesa si hanno nel 1309. Nel 1564 risulta situata in un bosco, per comodità dei fedeli si trasferisce la sede della parrocchia a Pandola.
E’ probabile che da questo momento ha inizio il decadimento dell’originaria sede.
La prima notizia della chiesa di S. Magno a valle è del 1712. Ha tre sepolture: una della famiglia Giaquinto e due del popolo. Dal 1812 al 1816 è unita a S. Fortunato di Pandola “ob vicissitudines temporum”.
Nel 1826 il parroco denunzia alle autorità politiche ed ecclesiastiche il pericolo di crollo della chiesa. Non si conosce l’epoca dell’ultimo riattamento. La chiesa, oggi diruta, sorge su una collinetta. L’ingresso è angusto ed è sormontato da una struttura muraria sede della campana. Nella parte centrale è visibile un arco sul quale poggia un blocco di muratura con funzione di puntone per il sostegno del tetto. Nell’abside sono evidenti tracce di affreschi. Dall’interno della chiesa si accede ad un ambiente laterale (probabilmente la sacrestia).
Attualmente le strutture sono in precarie condizioni e richiedono un immediato intervento per il loro recupero. Per quanto concerne l’attuale chiesa di S. Magno, benché la prima notizia della sua erezione risalga al 1712, alcuni particolari architettonici la fanno retrodatare in epoca rinascimentale (il bellissimo portale di ingresso e la stessa forma del campanile). La navata, a forma rettangolare, è dotata di quattro altari. L’ambiente è illuminato da finestre laterali. Altri ambienti sono costituiti dalla sacrestia,  dalla casa parrocchiale, con l’ingresso dalla chiesa e dall’esterno, e il campanile. L’elemento più interessante del complesso è sicuramente il portale. Costituito da volute stilizzate di tralci vegetali (racemi) con rami terminanti con grappoli d’uva. Tali motivi decorativi, intervallati da rosoni, si arrampicano fino all’architrave, dove convergono in un grande rosone. Al di sopra dell’architrave vi è una lunetta semicircolare, che doveva ospitare una statua.
La frazione è formata da un nucleo storico che è compreso tra largo del Tiglio e Capo Acigliano e da una zona moderna con palazzi gentilizi ( Sanbarbato, Bresciamorra, Tenore ecc.) e recenti condomini sviluppatasi lungo la via delle Puglie. La chiesa antica è situata su una collinetta prossima all’abitato (Cerrelle). L’attuale chiesa sorge sulla via delle Puglie in posizione decentrata rispetto al centro urbano.
Agli inizi del 1900 la baronessa Concetta Bresciamorra dona l’altare maggiore alla chiesa “per grazia ricevuta”; nel 1919 i Tenore fanno dono alla chiesa della statua dell’Assunta. Ambedue i doni ricordati inn lapidi devozionali.

Bibliografia:
 Chiese, Palazzi e Giardini - Itinerari ambientali e culturali a Mercato S.Severino - G. Rescigno - Dicembre 2004