10/11 Settembre 2022 – Festa di San Rocco

SanGiovanni

Come di consueto, in queste prime settimane del nono mese dell’anno – settembre – a Mercato San Severino fervono gli alacri preparativi per celebrare uno dei patroni dell’antico stato, appunto, di Sanseverino [sic!]. Si tratta del veneratissimo san Rocco – nobile di Montpellier (cittadina della Francia meridionale). Taumaturgo invocato, soprattutto, contro le pestilenze. In onore di san Rocco, ecco che a San Severino la parrocchia di San Giovanni in Parco (più precisamente: S. Maria delle Grazie in San Giovanni in Parco) – retta da don Peppino Iannone, attualmente insieme ad un altro sacerdote suo vice – ha approntato, stilato l’attesissimo manifesto delle iniziative religiose e di quelle (non meno importanti) civili.

Un plauso al comitato festa, che ogni volta si è impegnato affinché il santo francese non fosse “trascurato” o dimenticato, rimanendo invece vivido nella nitida memoria “collettiva” dell’operosa collettività sanseverinese. I principali santi patroni di San Severino, celebrati da tempi immemori, sono: la Madonna del Rosario – di cui vi è una statua nella chiesa di San Giovanni; San Vincenzo Ferreri; San Vincenzo Martire e appunto San Rocco. Il dies natalis del quale ricorre il 16 di agosto. E, poi, ricordiamo san Tommaso d’Aquino; san Gaetano da Thiene (frazione di Piazza del Galdo); san Marco evangelista (in località Curteri). La devozione a san Rocco – tornando a noi – è sempre stata molto sentita. Adesso che la pandemia da Covid – pare – è un po’ meno “impattante”, largo alle numerose occasioni per innalzare al cielo le invocazioni dei fedeli. Sanseverinesi o provenienti dalle zone limitrofe. Tra il sacro e il profano, si annoverano – tra le manifestazioni liturgiche e/o “popolari” previste per il 2022, in data 10 e 11 settembre prossimi venturi: per il programma religioso, dopo il triduo cominciato alle 18.15 del giorno 8 settembre (con il Rosario meditato; santa Messa alle 19), venerdì 9 e sabato 10 ecco delle occasioni per confessarsi. Alle 18.15. Sempre la Messa, poi, ancora alle 19. Entrando nel vivo, il momento clou avverrà domenica 11 settembre – con le celebrazioni eucaristiche in mattinata (ore 8.00, 9.30, 11.00) e la solenne processione delle ore 19.00. In queste celebrazioni verrà certamente tratteggiato lo spirito di servizio di Rocco – sempre disponibile ad aiutare il prossimo; “novello” samaritano che ha pagato con la vita il suo amore per Dio, Cristo, il prossimo. Prodigandosi fino all’ultimo verso i poveri e gli ultimi, gli emarginati. Nel suo caso: gli ammalati di peste, paria come i lebbrosi nella società ebraica. Intoccabili. Esclusi – secondo il “discorso” umano – in quanto impuri.E invece Rocco – il nome deriverebbe dal germanico “Hrog”: “uccello sacro”, forse “corvo” – da buon iacopeo (cioè pellegrino verso Santiago de Compostela, come attesta la sua iconologia - essendo raffigurato con la conchiglia detta “cappasanta”) – si muove verso i deboli con la sua fede smisurata. Morendo di peste. È questo che ogni presbitero intende sottolineare, nel corso dei festeggiamenti: la perfetta adesione alla volontà del Signore – fin quasi al martirio, ovvero all’offerta di sé per la salvezza e l’accoglienza dei malati, dei moribondi, degli esclusi. Nella fattispecie, appestati; monatti; poveri laceri; lazzari; umili e deboli. Ma perché san Rocco, in calendario per il 16 agosto, viene (nello Stato di Sanseverino, quindi fino a Penta di Fisciano; a Castel San Giorgio; a Siano – allorquando si degustano le tipiche braciole di capra e le pesche “affogate” nel vino rosso) ricordato a settembre? Non si sa, esattamente. Anche San Vincenzo Ferreri – ricorrente il 5 aprile – è festeggiato in agosto, piuttosto che proprio ad aprile. Ma, probabilmente, il motivo risiede nel fatto che si attendono i Sanseverinesi in giro per il mondo. Che, nei mesi estivi, sono più “liberi” dagli impegni lavorativi in ogni angolo del pianeta. Oppure, più semplicemente, la ragione potrebbe vertere sulle intemperanze atmosferiche primaverili (per quanto riguarda San Vincenzo Ferreri) e/o di agosto – per ciò che attiene san Rocco – che impedirebbero un sereno e ispirato “culto” ai protettori di San Severino e dintorni. Chissà. Non lo comprenderemo, forse, mai. Di sicuro è che sia San Vincenzo (l’angelo dell’Apocalisse) sia San Rocco richiamano un cospicuo numero di fedeli, ad accorrere in frotta - particolarmente durante la processione. E veniamo, infine, al programma civile – o laico. Per degnamente onorare il santo, nobile francese rappresentato anche con il cagnolino (il padrone si chiamava Gottardo) – che gli reca un tozzo di pane, dai banchetti del proprietario – sabato 10 l’attenzione verrà data soprattutto ai bambini. Alle 20.00 di tal week end, lungo il centralissimo corso Diaz, i più piccoli potranno vivere con gioia e trepidazione i momenti di animazione loro dedicati. Con un apposito staff di animatori, per l’appunto. Tutto a cura dell’associazione “Il gatto e la volpe”. Così sarà una vera e propria festa per le famiglie – nucleo fondamentale della società odierna, da rifondare e da rivalutare, difendendone i principi basilari. Infatti genitori e figli potranno stare qualche ora spensierata, insieme, dimenticando (soprattutto per quanto concerne i nuclei meno abbienti) le allarmanti notizie provenienti dal mondo dell’economia – con i ben noti rincari dei prezzi. Ad attendere i ragazzini: distributori di popcorn e di zucchero filato; pupazzi in maschera, come “Gatto boy” e “Bing”. Alle 21 e alle 22, due spettacoli per bimbi costituiranno un motivo di attrazione per divertire gli infanti – nel corso di queste serate di fine estate, ancora afose. Il primo dei due show, alle 21, sarà visibile dinanzi al bar “Fortunato”. Il secondo (ore 22) sarà allocato davanti alla rivendita “La chiave gialla”. Infine, per quanto riguarda il 10 settembre, alle 22.30 si terrà l’estrazione dei “biglietti di San Rocco”, in corrispondenza dei locali dell’ufficio postale.Domenica 11, infine, il tanto agognato concerto bandistico delle ore 9. Saranno “quelli” del “Concert band Valle del Sarno”, a sfilare in musica e in allegrezza per le strade cittadine. San Rocco è un punto di riferimento anche per i residenti delle frazioni, in particolare Carifi e Curteri – ma non soltanto. Ci auguriamo che il taumaturgo possa intercedere instancabilmente, non solo per le esigenze dei Sanseverinesi o per gli altri avventori da zone viciniori, ma per tutto il mondo – specialmente per i Paesi in guerra. Di pace c’è sempre bisogno, anzi è una necessità impellente. Soprattutto nei confronti dei fratelli in Cristo più abbandonati e meno abbienti. Come voleva nostro signore Gesù Cristo e – alla sua sequela – san Rocco di Montpellier. Missionario di carità per gli appestati e per ogni malato – nel quale ravvisare l’immagine di Cristo. Ad indicare il cammino della chiesa itinerante e “militante”, nei confronti della sofferenza di tantissimi “disperati” nel mondo. Chiesa madre, che cura le ferite e lenisce le fatiche di chi è solo.

09062017 AnnaMariaNoia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.

 

 

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