
Spesso, soprattutto al Sud, si parla di episodi relativi alla “malasanità”. Con tante e dettagliate criticità. Invece, chi scrive intende descrivere – su queste pagine, da queste colonne – la sanità (tutta meridionale) che, invece, funziona. Nella piccola realtà – appunto meridionale – dell’ospedale “Santa Maria dell’Olmo” di Cava De’ Tirreni. Infatti, la scrivente ha potuto osservare – coi propri occhi – l’opportuna organizzazione (in particolare) del reparto di Dermatologia. Proprio a Cava De’ Tirreni.
Per la rimozione di alcuni nei, consigliata alcuni mesi fa da parte dei professionisti dell’ospedale metelliano – precipuamente dalla dottoressa Serena Lembo, attiva proprio a Cava – la sottoscritta si è recata nella bella struttura della cittadina. Dove è rimasta colpita dal modus operandi dei sanitari del nosocomio. Rispetto ad altre realtà, pur efficienti e valide, del territorio salernitano. La sottoscritta ha già avuto occasione di farsi asportare dei nevi all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, alias “San Leonardo”, di Salerno. Nel 2021. Anche qui, in verità, la scrivente ha potuto constatare – sotto i suoi occhi – la preparazione e la bravura di un “team” giovane ma efficiente. Sotto la direzione dei dottori Puzziello e Fabbrocine, il neo asportato (sulla spalla – mentre adesso le discromie erano sulla schiena) non ha poi creato particolari problemi. Al “San Leonardo”, quindi, il primo giudizio positivo per l’operosità dei responsabili. In barba alle negatività spesso stigmatizzate dalla stampa – locale e non. Però, a Cava, l’esperienza è stata maggiormente (oltremodo) positiva. Dapprima è stato effettuato il tampone nasale, diagnostica “di routine” – in questi mesi di pandemia da Coronavirus. In seguito, ecco analisi del sangue ed elettrocardiogramma – eseguiti in loco. Ma la cosa “sorprendente”, per così dire, è stata “l’omaggio” (chiamiamolo così) di un cestino – una busta, in realtà – contenente generi alimentari: una bottiglietta d’acqua, un succo di frutta, un panino incartato, del prosciutto cotto e anche una merendina. Per tutti coloro (quattro persone in tutto) che dovevano sottoporsi al piccolo intervento chirurgico. In day hospital, anzi: in day surgery. Tutto ciò, con comodo e non dovendo pagare il cosiddetto ticket. Solo previa ricetta (rossa) prescritta dal medico di famiglia, indicante la dicitura “Dh in Dermatologia”. Tutto il personale, in sede di chirurgia dermatologica, è stato molto umano e competente. Questo, tuttavia, anche al “San Leonardo” lo scorso anno. Addirittura, al “Ruggi”, la scrivente ha potuto ascoltare la sua musica preferita tramite la “piattaforma” di “Alexa”. Nel mentre i validi, giovani, chirurghi hanno prelevato il neo (o nevo). In pochissimi minuti. Come anche a Cava. Sia a Salerno che a Cava, dunque, buone esperienze da parte di chi sta vergando tale articolo. In particolare – per quest’anno, da Anna Maria Noia un plauso al primario Carlo Marino e ai medici (collaboratori giovani e/o meno giovani – tuttavia alacri) che – mesi fa – hanno effettuato un’accurata mappatura dei nevi. Tramite indagine (diagnostica) in epiluminescenza. La dottoressa Lembo ha infatti visitato scrupolosamente la paziente, dal punto di vista dermatologico. Per facilitare l’immediata, rapida, individuazione dei nevi da asportare dopo i mesi intercorrenti tra la visita e l’intervento, la dottoressa (alla fine dello scorso mese di luglio) ha evidenziato con una penna l’alterazione melaninica e poi ha scattato una foto dei nei da togliere con lo smartphone della paziente. Quindi l’operazione – prevista in data 11 ottobre 2022 - è stata eseguita con perizia e dovizia. Con meticolosità. L’unico “neo” (appare proprio il caso di dirlo) delle visite dermatologiche a Cava riguarda i tempi di attesa, di mesi in mesi. Questo è, comunque, comprensibile – in quanto Dermatologia a Cava De’ Tirreni (ma non solo) è un reparto molto accorsato e ambito, in tutta la provincia e/o nel comprensorio. L’attesa – dunque – è ampiamente ripagata dagli ottimi risultati in campo medico e chirurgico. Almeno ciò vale per la Dermatologia, da consigliarsi vivamente a coloro che necessitano di dover asportare i nei.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della Dott.ssa Anna Maria Noia.
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