Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Si tratta di una ricorrenza per prendere coscienza della sempre (purtroppo) diffusa violenza di genere. Perpetrata ai danni di mogli, fidanzate, compagne e figlie. Istituita dall’Onu (Nazioni Unite) nel 1999, la ricorrenza commemora la deportazione, la violenza e l’uccisione di tre sorelle – nella Repubblica Dominicana. Da decenni, il fenomeno della violenza contro l’universo femminile risuona da un quotidiano all’altro; vi sono appositi momenti di riflessione in classe e se ne parla in tv, alla radio, sui social.
Anche se, spesso, sono proprio i dispositivi tecnologici più aggiornati a veicolare pensieri di vendetta, bodyshaming e odio – da parte di anonimi vigliacchi, detti hater: odiatori. La risonanza mediatica, però, come mostrano le cronache – ancora infarcite di femminicidi – se pur solleva un velo di silenzio e di imbarazzo su temi simili, è sempre presente nella vita quotidiana italiana e internazionale. Occorre pure ricordare la più subdola – ma non meno incisiva – violenza psicologica (o plagio) – a oscurar la condizione dell’eterno femminino. Ogni anno, proprio il 25 novembre, tutti gli enti italiani (ed internazionali) celebrano la giornata – mettendo in campo tante iniziative. Volte – in particolare – agli studenti di ogni ordine e grado. Con allestimenti di panchine rosse (simbolo della violenza di genere); convegni; rappresentazioni teatrali e quant’altro. Così nel mondo (quella sua parte più sensibile e consapevole, non certo dove i regimi non consentono alle donne di “contare” – nella vita sociale). Così in Italia. Così nelle grandi o piccole realtà di cui si compone l’esistenza giornaliera. Anche a Mercato San Severino, nel corso degli anni, si sono affrontati questi delicati argomenti. Grande importanza è stata data alle scuole, con pensieri e riflessioni a cura di bambini ed adolescenti. Proprio a San Severino, da tempo, è stata istituita la Commissione Pari Opportunità. Che è dedita a organizzare – appunto – incontri ed eventi di sensibilizzazione sulla parità – formale e sostanziale – tra donne e uomini. Le donne, sempre più penalizzate – anche nel mondo del lavoro. Per fortuna, c’è oggigiorno anche il numero “rosa”, dedicato: il 1522. Ma – nel moderno e recente 2024 – prosegue quella cultura di misoginia, che pervade il genere maschile, che relega l’altra metà del cielo al ruolo di “spettatore passivo” (quando va bene) della femminilità. Troppe donne, ancora adesso, subiscono umiliazioni. Sia nei Paesi esteri “intransigenti”, come in Iran e affini – è di stamattina la notizia che afferma che la ragazza spogliatasi alcuni giorni fa, per protesta, all’università di Teheran è stata ritenuta folle di mente – sia nella cultura occidentale e capitalista; liberista. Un esempio è il diverso trattamento al lavoro. Pur avendo mansioni uguali, le professioniste manager - molte volte – guadagnano meno dei corrispettivi colleghi. Proprio per estirpare idee e consuetudini similari, le commissioni Pari Opportunità cercano di intervenire. Puntando sulla comunicazione – che è educazione.Il 25 novembre prossimo, dunque, i membri della commissione sanseverinese (che consta di diciannove donne, rappresentanti della “quota” muliebre in vari campi del territorio, nonché di un uomo) patrocineranno una fiaccolata. Silenziosa. A cui hanno aderito, in massa, le istituzioni didattiche ed educative locali. La denominazione del corteo è “E per sempre sarò libera, e orgogliosa canto”. Tratto da una recentissima canzone, performata dall’artista Fiorella Mannoia: “Mariposa”. Sottotitolo: “Luci e voci nel buio”. Contro le chiacchiere ed i pettegolezzi alle quali le donne – sovente – vengono “sottoposte”. In rigoroso silenzio, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, le fiaccole percorreranno le principali vie di Mercato San Severino. A partire dal corso Diaz. All’altezza del bar “Europa”, alle 17, ci sarà il raduno. Alle 17.30, la partenza. Vi saranno interventi a cura dei ragazzi delle scuole: per le 17.50, toccherà (”voce a:”) al II istituto comprensivo della cittadina (in piazza Battisti). Alle 18.10, ecco “Voce a:” le riflessioni dell’istituto comprensivo statale Mercato San Severino I. Per le 18.30, si dovrebbero tenere le conclusioni. Stavolta, la “voce” andrà agli allievi dell’istituto “Publio Virgilio Marone”, in collaborazione con il Forum dei Giovani – guidato da Antonio Del Pozzo. Tutto terminerà in piazza Ettore Imperio, dov’è ubicato il municipio. Proprio Palazzo di Città sarà illuminato in rosso – a simboleggiare il sangue delle vittime innocenti. La manifestazione itinerante è stata promossa dall’amministrazione comunale; dalla consigliera delegata alle Pari Opportunità – nella persona di Michela Amoroso – nonché dalla presidente della commissione suddetta: la sociologa Marina Marinari. La kermesse è stata intesa “quale percorso di consapevolezza e di rinascita” della donna, oggetto di violenza. Di abusi. Di ritorsione. Quella del 25 è considerata dalla Marinari e dall’intera commissione “una battaglia di civiltà”. Alla quale hanno aderito, dichiara ancora la Marinari: “molte persone, autorità ed amministratori”.
Durante il corteo “accenderemo simbolicamente tante luci, nel buio del silenzio e dell’indifferenza”. Per far comprendere alle donne vittime di violenza che “non sono sole”. Che “la condanna di ogni forma di violenza è unanime”. Questo, in sintesi, il pensiero dei rappresentanti istituzionali della commissione. Che ringraziano il sindaco, Antonio Somma, tutta l’amministrazione, le dirigenti scolastiche – per la loro operatività. “Testimonianza solidale – affermano dalla commissione – dell’impegno della scuola a promuovere i principi di parità, equità, rispetto, inclusività”. Il primo cittadino esprime: “Saremo in tanti e saremo uniti, per testimoniare in silenzio – come la voce strozzata in gola, di tante donne vittime di violenza – il sostegno e la vicinanza della comunità sanseverinese”. Il sindaco “rivendica” l’impegno della civica amministrazione, nelle campagne di sensibilizzazione verso la scottante attualità – quindi anche riguardo l’attenzione alla donna: l’installazione di una panchina rossa, in via Vanvitelli; di fronte al plesso scolastico “Don Salvatore Guadagno” è tra queste campagne. Inoltre, presso il municipio è attivo il centro antiviolenza “Malala”. Inserito nell’ambito territoriale S6. Qui, un gruppo di specialisti offre sostegno alle donne con tali problematiche ad affliggerle – con l’assistenza e il supporto necessari a intraprendere percorsi “di uscita”, nonché a tornare alla normalità.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della
Dott.ssa Anna Maria Noia.