Halloween: spesso è considerato alla stregua di un carnevale, appena più macabro e grottesco. Secondo molti, è opinione comune, si tratterebbe di un evento “satanico”: un’esaltazione, morbosa, delle “forze del male”. In realtà, almeno dal punto di vista etimologico, non è così. Semmai lo è stato concepito in seguito. Etimologicamente, difatti, il termine potrebbe derivare da “All hallows eve”, “Ricorrenza di tutti i santi”. Dunque l’esatto opposto. Oppure, alcuni studiosi spiegano, il vocabolo sarebbe originato da un saluto alle streghe: “Hallo, witch” – “Ciao, strega”. In un modo o nell’altro, tutto parte dal capodanno celtico: il samain. che, secondo la tradizione, si celebrava proprio tra il 31 ottobre e il primo novembre – festività di Ognissanti, per l’appunto.
Proprio dalla data di “Tutti i santi” trae origine anche il vocabolo partenopeo “legnasanto” – ad indicare il loto (dal greco “dimenticare”) o caco, il quale fruttifica in questo periodo. I celti, i cui sacerdoti – detti druidi – con un falcetto “potavano” i rami di vischio, a mo’ di ornamento, si recavano nelle foreste e si abbandonavano a libagioni e a sregolatezze varie. Poi piantavano abeti, donde la tradizione – pure - dell’albero di Natale. Dal cattolicesimo al demoniaco, il passo è stato abbastanza breve. Nel passato – ma anche ai giorni d’oggi – alcuni esponenti del clero (italiano o di altre nazionalità) hanno criticato il satanismo insito nella ricorrenza. Altri, invece, ne hanno commemorato lo spirito cattolico o - quantomeno – le comuni origini con gli avvenimenti del primo e 2 novembre. Dal XVIII secolo, inoltre, si diffuse la fake news che il samain prevedesse sacrifici umani, con i bambini come vittime predestinate. Nel secolo successivo, ecco che la festività prese piede nei Paesi anglosassoni. A rafforzare la convinzione che Halloween fosse/sia una festa demoniaca è stata anche la consuetudine della zucca cavata e utilizzata come portacandela. A voler indicare la luce, che porta gli spiriti verso il luogo dove dovrebbero dimorare. La zucca – tipico ortaggio autunnale, presente a Mercato San Severino come ornamento degli ugelli delle “Fontanelle” (tra le frazioni Lombardi e San Martino) – viene “spolpata” già in occasione di S. Anna (il 26 luglio). In Irlanda e in Scozia, dapprima, poi anche nell’America dei Padri Pellegrini (o Pilgrim Fathers – che colonizzarono i territori americani, per esempio la Virginia – così denominata in onore della regina Elisabetta I, “vergine” in quanto non sposata - ufficialmente) la zucca illuminata vien chiamata “Jack o lantern”. “Giacomino della lanterna”. Un personaggio leggendario – ispirato, probabilmente, anche da Guy Fawkes (di cui ricorre la “Notte”, il 5 novembre – data in cui il re Giacomo I Stuart sopravvisse all’attentato di tale rivoluzionario; “suggerendo” il nickname della bandiera della Gran Bretagna: the union jack). Questo ubriacone irlandese (un fabbro, in inglese: Smith) – modellato sul personaggio di “Stingy” Jack – aveva contatti con Satana, ma fu condannato a vagare sulla terra in maniera perpetua. Con solo una lanterna (la zucca intagliata, con un lume) a rischiarare il percorso. Il fenomeno del “carnevale” di Halloween è affrontato dagli studiosi di antropologia culturale e/o di etnografia sotto forma di “osservazione partecipante”. Un ossimoro, cioè un accostamento di termini tra loro antitetici, ad indicare il necessario distacco “scientifico” od “empirico” sugli argomenti delle scienze “umane”, ma ponendosi pure sull’onda della compartecipazione – verso gli stessi “eventi” della vita. La scrivente non è del tutto concorde, anche se si professa cattolica praticante, con il timore – espresso da molti sacerdoti – che Halloween possa essere una ricorrenza demoniaca. Tutto dipende da come si svolge e da quali limiti si possano porre. E, comunque, anche le processioni sono simboli di “pianto rituale”; di esorcismo della morte tutti pagani. Il mondo classico è in preparazione di quello cristiano – lo dice anche il sommo Dante Alighieri. Detto ciò, passiamo a descrivere almeno qualche occasione – per celebrare, al meglio, la sera di Halloween. La notte di “Dolcetto o scherzetto” – “Treat or trick”, in Inglese.Partiamo dapprima dall’area “privata”. In occasione del 31 ottobre, ecco che la simpatica “ciurma” (crew) della rinomata gelateria e pasticceria “Malibu” – a S. Vincenzo di Mercato San Severino – ha organizzato il karaoke (consuetamente di venerdì, ma anticipato – per l’appunto – a giovedì 31). Che prevede sorprese e dolci “a tema”. Con la proprietaria, Giovanna De Chiara, e le hostess responsabili di sala vestite in modo particolare. Ma vige il riserbo, Giovanna e il marito – il simpatico e flemmatico Enrico Rimauro – non intendono “spoilerare” troppo. Sarà, comunque, una “sana” occasione di divertimento. Sempre nei “limiti”. Sempre a livello “familiare”. Start alle 21, come di solito. Stop per la mezzanotte, tra sorprese e decorazioni a tema. Ricordiamo che il karaoke è animato dalla dolce e “contagiosa” Veronica – nel suo “kara-latino” show. Ora ricordiamo qualche appuntamento “pubblico”, ovvero istituzionale: è organizzata dall’amministrazione comunale (guidata dal sindaco Antonio Somma e dalla vice Enza Cavaliere) la manifestazione (a mo’ di notte bianca) “Halloween on the street”. Dalle 17 alle 22 di giovedì 31 ottobre. Presso il corso Diaz, opportunamente pedonalizzato; “salotto buono” della cittadina. Il programma prevede occasioni di aggregazione e di svago – adatte ad ogni età, per ogni gusto. Anche questo è concepito quale momento “familiare”. Dalle 17 alle 18, ecco “Letture da paura”, a cura dell’associazione “Crescere insieme oltre il teatro”. Alle 18, si potrà assistere e partecipare al “Monster chef” (parodia del programma tv “Master chef”) organizzato dal sodalizio “Le radici”. Con il cuoco Gianluca Citro. Bambini e adulti potranno preparare – seguendo le istruzioni dello chef – i biscotti “dell’orrore”. Ci sarà – contestualmente a tutti questi happening – il mercatino degli “hobbisti”; la cartoleria “Il girasole”, invece, appronterà il trucca bimbi e il laboratorio creativo con foto… “mostruose”. Ancora, il locale forum dei giovani allieterà il pubblico con giochi appositamente creati per interessare e coinvolgere i più piccoli. Il negozio “Sorpresa”, gestito da Tina Immacolata Lambiase, garantisce infine la presenza di popcorn e zucchero filato. Questo è quanto, per ciò che riguarda una festa forse controversa – ma in fondo innocua. Molte parrocchie “reagiscono” alla “provocazione” demoniaca, facendo travestire i bimbi da santi ed angioletti. Ben venga anche ciò. Ripetiamo, non oltrepassando i “paletti” del decoro e del buoncostume tutto è accettabile. Viva San Severino e viva Malibu, oltre ad altri esercizi commerciali che si “inventano” kermesse per far qualcosa di stimolante e rilassante. Soprattutto Enrico e Giovanna effettuano molti sacrifici – in un periodo non facile per l’economia e per il commercio – al fine di creare qualcosa di positivo, per le persone. E questa è anche la caratteristica degli sforzi da parte del Comune, proprio intesi a valorizzare il nostro amato territorio.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della
Dott.ssa Anna Maria Noia.