La mano destra di San Tommaso d'Aquino

La mano destra di San Tommaso d'Aquino

Quattordici anni dopo la morte del fratello Tommaso, Donna Teodora d'Aquino, moglie del conte Ruggero II di San Severino, domandò all'abate di Fossanova, Pietro da Monte San Giovanni, una reliquia dell'Aquinate, in quegli anni non ancora canonizzato. L'abate, allora, conoscendo il forte legame che aveva unito Tommaso con la sorella Teodora, recise la mano destra del Maestro, la stessa che, in vita, contribuì a gettare le basi teologiche e filosofiche della Chiesa cattolica. Avuta la sacra spoglia, la contessa di San Severino la fece collocare in un posto accessibile alle masse - così da non precludere in nessun modo l'accesso ai fedeli -, ove già da tempo venivano conservate anche le altre reliquie, ossia la chiesa di San Severino, come riportato dal documento coevo:

Matteo Acconzajoco accessit ad castrum Sancti Severini ad ecclesiam Sancti Severini [...], Et interrogatus quas, respondit quod habebat manus fratris Thome de Aquino, de ordine Predicatorum. Ed è appunto in questa chiesa che, nel 1309, secondo i test ascoltati durante il processo di canonizzazione Napoletano, il canonico salernitano Tommaso de Mattia, accompagnato da Matteo Acconzajoco di Ravello, anch'egli testimone, fu il diretto interessato di un miracolo attribuito proprio alla mano dell'Angelico Dottore.
A mio avviso, dunque, è la chiesa posta alle spalle della torre semicircolare mediana il luogo ove venne conservata la sacra destra del Santo, e non quella del palazzo fortezza, tesi quest'ultima sostenuta dagli storici, i quali, però, ritengo essere caduti in errore, giacché hanno tratto le loro conclusioni da una confusa interpretazione documentaria, male associata con le notizie storiche sui due edifici religiosi castellani.

Nelle foto: Mano destra di San Tommaso d'Aquino, dal 1288 al 1317, venerata nella cappella castellana di San Severino.
Mercato S. Severino (SA). Interno della chiesa castellana di San Severino Norico, edificata negli anni dal 1076 al 1083. In essa, dal 1288 al 1317, fu conservata la mano destra di San Tommaso d'Aquino.

La foto della mano destra dell'Aquinate, qui riportata, è testimonianza di un evento storico per la città di Mercato S. Severino. Infatti, nel 2018, a distanza di 701 anni dalla sua traslazione (1317), la sacra reliquia fece ritorno in città - solamente per tre giorni -, dietro richiesta dell'Associazione Troisio de Rota, che per l'occasione organizzò pure una serie di eventi, e grazie al determinante sostegno dei parroci G. Iannone e, del compianto, F. Fedullo. Così, dopo sette secoli passati in altra sede, la reliquia poté fare ritorno a "casa" e salutare il suo primitivo luogo di adozione. 

SanTommasoMano
 

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un intervento del
Dott. Michele Cerrato.
Appunti di Storia Sanseverinese, 2024.