Festa di S. Vincenzo Ferreri a S.Severino

SanVincenzo

Torna – più atteso che mai, dopo gli ultimi tempi di pandemia – l’appuntamento con le celebrazioni in onore di San Vincenzo Ferreri, a Mercato San Severino. Un calendario sintetico, semplice ma molto intenso dal punto di vista religioso. Che è, poi, l’unica cosa davvero importante e che conta – dinanzi a Dio e ai suoi santi. Ad intercedere in nostro favore, ottenendoci misericordia e grazie al cuore del Signore. Il taumaturgo Vincenzo Ferrer, di origini spagnole come anche San Vincenzo Martire – venerato, però, a gennaio – è patrono della cittadina di San Severino assieme alla Madonna del Rosario e a San Rocco.

Quest’ultimo - pellegrino verso Santiago de Compostela (pertanto denominato “jacopeo”), raffigurato con la conchiglia detta “cappasanta”; con il bordone (bastone o baculo) e con il cane di Gottardo a portargli un tozzo di pane – protegge invero tutto l’intero stato (universitas, centro di potere) di Sanseverino [sic!]. Ancora oggi, infatti, è vivida la devozione pure a Penta di Fisciano; a Castel San Giorgio e a Siano. Appunto località comprese tra i confini dell’avita Sanseverino – nel passato. In particolare, a Siano si degustano – per l’occasione – la rinomata braciola di capra e la succosa percoca (varietà di pesca gialla molto saporita) inzuppata nel vino. Rigorosamente rosso e ghiacciato. Tornando a noi, ci si chiederà come mai il santo – indicato sui calendari il 5 aprile – viene festeggiato ad agosto. Varie sarebbero le motivazioni: per esempio, in estate le giornate sono più calde o senza pioggia o più lunghe – e dunque possono svolgersi processioni ed altri momenti di culto rivolti all’angelo “dell’apocalisse” (come è definito, popolarmente, il santo – per via della potente oratoria e della veemenza di cui era permeato). Oppure – data l’enorme fede da parte dei Sanseverinesi, sparsi nel mondo – la tradizione vuole omaggiare il taumaturgo nei mesi estivi, proprio allo scopo di permettere ai compatrioti di godere delle ferie e raggiungere Mercato San Severino in tranquillità. Ricongiungendosi alle famiglie, in attesa di recarsi in processione o, almeno, a effettuare preghiere in chiesa. Insomma, le ragioni sono veramente tante. Da non poter essere analizzate nella totalità. Anche San Rocco, sempre nella fattispecie sanseverinese, vede la sua ricorrenza “spostata” dal 16 di agosto a settembre. Così è, senza far polemica alcuna, da tanti anni. San Vincenzo, per ritornare al nocciolo della questione, viene quindi condotto in processione ad agosto. Insieme alla già citata Vergine del Rosario e a San Domenico. I cui simulacri sono conservati nella chiesa di San Giovanni “in Parco” (parrocchia di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni in Parco) insieme ad altri interessanti oggetti religiosi degni di venerazione. E ricchi di storia, di arte. Venendo al nostro discorso, il programma religioso del 2022 – relativo a San Vincenzo – vedrà il suo momento clou domenica 7 agosto. Ricorrenza di San Gaetano e di Santa Mafalda – per di più. Il programma prevede le Messe delle ore 8 e delle 9.30 – come di consueto, nei giorni festivi – ma anche l’arrivo del “Concert Band” Valle del Sarno. A sfilare per le strade della cittadina. Di rilievo, per quanto concerne le altre occasioni festive, la solenne celebrazione delle 11 e – soprattutto – la processione delle 19. Al termine della quale ci sarà un’ulteriore Messa. Diciamo di “commiato”. Già da giovedì 4 agosto, sarà possibile partecipare al Triduo in preparazione alle iniziative religiose – alle 18.15. Tra il 4 e il 6 agosto, ecco l’opportunità di adire al sacramento della Riconciliazione – con le confessioni. Poi – ancora – la recita del Rosario meditato. Infine le Messe delle 19.00. Sarà esposta anche una reliquia del santo. Come ogni anno, da molto tempo in qua, i collaboratori parrocchiali di don Peppino Iannone (parroco di San Giovanni) – guidati dalla professoressa di Canto e di Pianoforte Elena Pironti – hanno allestito un’esposizione di immagini e informazioni dedicata a San Vincenzo Ferreri. Ogni anno la mostra consiste in qualcosa di diverso, sempre riguardo il santo. Stavolta tutto verterà sull’itinerario apostolico del Nostro, attraverso l’Europa: da Valencia a Vannes. E anche sui “Sermones” di questo taumaturgo. Di cui emergeranno la peculiare tecnica oratoria e le modalità di trasmissione attraverso i manoscritti. L’esposizione sarà visitabile dal 3 al 7 di agosto. Ricordiamo che, da qualche edizione, ad aprile si tiene anche un contest per bambini e scolari – mirante alle rappresentazioni e raffigurazioni grafiche (elaborati e disegni) sull’esempio di vita e di predicazione del Nostro. Un testimone del Vangelo vissuto in un periodo “cruciale”, per la cristianità. Tra il 1300 e il 1400. Si parla della cosiddetta Cattività Avignonese; dello “Scisma d’Occidente” e dei papi Clemente VII e Urbano VI. Costui – al secolo Bartolomeo Prignano – sarebbe (il condizionale è d’obbligo) nato nella frazione sanseverinese di Acquarola. Ma non è certo. I suoi possedimenti giungevano tra il Fiscianese e Montoro. Località Prignano (Plinianus). È il momento - anche - di Santa Caterina da Siena, con le sue stimmate invisibili. Pare che la santa fosse la 25esima figlia di una famiglia toscana. E per giunta, sembrerebbe, aveva una gemella. È ad oggi una delle poche donne insignite del titolo (onorifico) di “dottore della Chiesa”. Come santa Teresa d’Avila. In questo momento tanti fattori ed elementi “cadono” sulle spalle degli uomini di chiesa del tempo. Si tratta, perciò, di un santo molto importante – chiamato ad operare in un contesto “delicato”. Di transizione. E, a proposito di… transizione, ricordiamo che è bello impegnarsi nel portare in spalla le statue che saranno “protagoniste” della processione. In genere, moltissimi si candidano ad essere portatori. Speriamo che anche per il 2022 sia così.

09062017 AnnaMariaNoia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.