Prossime elezioni regionali. l’aria “amministrativa” che si respira a Mercato S. Severino

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Domenica 20 e lunedì 21 settembre prossimi si terranno le “fatidiche” e tanto agognate, attese, discusse elezioni regionali.Anche in Campania. Si voterà dalle 7 alle 23 – per ciò che concerne domenica 20 – mentre lunedì 21 i seggi chiuderanno (prima dello spoglio) alle 15. Già si è preannunciata – in questi mesi, così surreali – una dura lotta (di programmi e proposte) tra i candidati al consiglio regionale e tra i papabili, futuri presidenti della giunta campana.

Questi ultimi sono sette (in totale) e cinque nell’ambito del collegio di Salerno: vi è Vincenzo De Luca (governatore uscente) – che può contare su ben 12 liste (civiche o non – anche con il Pd) a Salerno (15 le liste nell’intera regione); vi sono gli sfidanti… “di sempre”, ovvero Stefano Caldoro (cinque liste nel Salernitano; sei in totale) e Valeria Ciarambino, sostenuta dal Movimento Cinque Stelle. Poi Luca Saltalamacchia(“Terra”); infine Giuliano Granato – per “Potere al popolo”. Completerebbero il quadro “generale” Sergio Angrisani(“Terzo polo”) e Giuseppe Cirillo, per il “Partito delle buone maniere”. Ha ritirato – in extremis – la sua candidatura il giornalista nolano Gabriele Nappi, con la lista “Naturalismo”, da lui stesso fondata. In tutto le liste sono 26, De Luca “attrarrebbe” le preferenze per il Centrosinistra; Caldoro polarizza il Centrodestra e la Ciarambino rappresenta le istanze dei Pentastellati. In ballo ci sono 50 posti da occupare in Consiglio, mentre il presidente della Regione (come il secondo candidato più votato) è di diritto membro dello stesso consiglio. A vincere sarà colui (o colei) che riceverà più suffragi (validi) nel contesto appunto regionale. La circoscrizione di Salerno vedrà nel plenum campano la presenza di nove rappresentanti eletti – Napoli ne vorrà 27. Il criterio di attribuzione voti è proporzionale, ma con il cosiddetto “premio di maggioranza” nei confronti del presidente eletto: ciò vale a dire che le liste collegate al vincitore otterranno praticamente il 60% dei seggi disponibili. Vincenzo De Luca è il presidente uscente; 71enne, lo hanno definito “sceriffo” – per le sue “maniere forti”. Laureato in Filosofia, è stato sindaco di Salerno e anche deputato (nel 2001 e nel 2006). Caldoro, 59enne giornalista (di estrazione socialista) è berlusconiano. Come il suo “rivale” (in realtà avversario) numero uno (appunto De Luca), è alla terza candidatura regionale. Essi contano una vittoria a testa. Valeria Ciarambino, Grillina di 47 anni, è originaria di Pomigliano d’Arco. Funzionaria di un noto istituto di recupero crediti, è alla seconda “sfida” per la sua Regione – dopo l’esperienza del 2015. Granato, sindacalista di 34 anni, è lo sfidante più giovane a concorrere per il seggio di governatore. È laureato in Scienze Politiche. Tra le iniziative da lui intraprese, la traversata lungo il fiume Sarno in canoa. Anche il “curriculum” (politico-amministrativo) di Luca Saltalamacchia è di tutto rispetto: avvocato cassazionista, classe 1973, si occupa di importanti e cogenti questioni ambientali e sociali. Nella sua civica (“Terra”) sono confluiti esponenti ambientalisti e del Centrosinistra. Tra le liste e/o i partiti “supporter” di De Luca ricordiamo: il Pd; “Campania libera”; “De Luca presidente”; Italia Viva; “Centro Democratico”; il Partito Socialista Italiano (o Psi) e altri. Sosterranno invece Caldoro – tra altre compagini di Centrodestra: Forza Italia; Fratelli d’Italia; Lega; Udc; “Identità meridionale - macroregione Sud”. Tra i più rappresentativi e/o maggiormente noti esponenti della circoscrizione salernitana – nella fattispecie, particolarmente, della realtà sociale di Mercato S. Severino e/o della Valle Irno – ricordiamo i seguenti aspiranti consiglieri: riguardo al Pd, ecco l’onorevole Tommaso Amabile (avvocato, già sindaco di Fisciano; eletto nel 2015 proprio a palazzo S. Lucia – sede della Regione Campania. Ha fatto parte di alcune commissioni come quella relativa alla Trasparenza o quella relativa all’Istruzione; oppure inerente all’Energia. O anche per l’Agricoltura); poi Simone Valiante; Michele Buonuomo (esponente di Legambiente Campania) quindi Anna Longanella. Per ciò che concerne “Campania libera”, i più “in vista” sono (a titolo esemplificativo, per la zona intorno a S. Severino e nel contesto dell’Irno o del Sarno): Aniello “Nello” Fiore, Romina Malfeo; Virgilia Fogliame. Italia Viva, invece, schiera tra i più conosciuti personaggi pubblici: Francesco Longanella (Castel San Giorgio) e l’ex sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica (che prima “militava” – per così dire – tra le fila della Lega). Ed eccoci al “glorioso” (si può affermare, per la sua storia antica e secolare – in Italia) Psi. Il partito dei garofani rossi, che ha annoverato tra le sue fila leader e/o responsabili come Filippo Turati; Pietro Nanni; il tanto contestato Bettino Craxi ma anche i due fratelli sanseverinesi Luigi e Cecchino Cacciatore, in questa tornata “propone” alla pubblica attenzione Salvatore Bottone e Antonello Di Cerbo. In particolare quest’ultimo – salernitano di 55 anni (di umili ma dignitose ed oneste origini); sposato con la responsabile di “Rete Solidale”Carmen Guarino; due figli; un passato da atleta ed un ricchissimo curriculum vitae all’attivo (sia professionale che umano) – intende riportare la politica alla sua accezione più alta: essa politica dovrebbe tornare – sono sue parole – “ad essere servizio”. È il suo slogan, un proclama sentito. Anche e soprattutto nei confronti delle fasce e/o categorie più vituperate, mortificate e deboli: i portatori di handicap e le persone che vivono in miseria; i meno abbienti; i disagiati. Le sue proposte politiche e/o amministrative (molto concrete e fattive – ricordiamo che egli si impegna anche, tramite anche l’avallo di un notaio, a rinunciare all’indennità di consigliere per elargirla ai più bisognosi) si incentrano sul terzo settore, appunto nel sociale. Riguardo invece la civica “Centro Democratico” – sempre a sostegno di De Luca - ecco che tra i più conosciuti candidati nel campo assicurativo e professionale del territorio (comprensorio braciglianese e sanseverinese) emerge la new entry (sebbene con qualche altra, modesta, esperienza in campo amministrativo locale) Giuseppe “Peppe” Albano. Un giovane che non rinnega le proprie origini, orgoglioso di poter rappresentare (a livello regionale) la “sua” gente e le sue condivisibili istanze e/o proposte a favore del suo territorio. Con una serie di punti programmatici - pensati appositamente per le realtà con cui ha a che fare quotidianamente, nel vasto campo della sua professione. Con tutto l’entusiasmo e la passione che il suo lavoro fa affiorare. Con impegni che appaiono seri e attuabili, realizzabili con attenzione. Il valido e veemente Antonello Di Cerbo, di cui abbiamo parlato appena sopra, si sta muovendo già da tempo, soprattutto in rappresentanza del Sociale. Egli assume – nella propria programmazione appunto elettorale – le numerose istanze ed esigenze dei più deboli; delle fasce spesso umiliate: portatori di handicap, care-giver e famiglie con componenti differentemente abili – ma non soltanto. Di Cerbo, sposato con Carmen Guarino (anche lei… “attivista”, come sopra riportato) di “Rete Solidale”, si prodiga verso le persone che più hanno bisogno di un intervento solido e duraturo, continuativo, da parte di “agenti” con esperienza. Antonello Di Cerbo ha moltissima esperienza, in tali campi. Ed è candidato per lo storico partito Psi, con un background e una tradizione gloriosi.Ha inaugurato da poco il centro diurno per diversamente abili “Gerardo Pisani”, a Mercato S. Severino. È conosciutissimo nel Salernitano, appunto per l’impegno verso i più sfortunati. Ha realizzato e/o presieduto numerose attività “sociali”: ha creato palestre e svariati centri di recupero e di riabilitazione. Istituzioni ginniche, laboratori e quant’altro. La sua attenzione è stata versa anche nei confronti dei carcerati; ha infatti introdotto dei corsi per pizzaioli nelle realtà quali Fuorni (Salerno) e in altri luoghi. E veniamo a “De Luca presidente”: qui la leader che sicuramente offre maggiore carisma; competenza; sicurezza; conoscenza del territorio e delle emergenze e/o criticità di questo è senz’altro (senza dubbio) la sanseverinese (frazione Pandola) Vincenza “Enza” Cavaliere. Che ha alle… “spalle” (ma non solo) una solida (consolidata) esperienza di alto livello amministrativo, con costanza e abnegazione, nell’ambito delle amministrazioni Romano (si candidò anche con Bennet) e – più recentemente – Somma. Lei stessa ha affermato, mesi fa, di protendere verso i valori e gli ideali più comuni alla compagine di Centrodestra – ma di ammirare l’operato (o l’opera) di De Luca, come capo carismatico e dalle già menzionate “maniere forti”. Per questo e molte altre ragioni e motivazioni, ha deciso di aderire al programma deluchiano. Cui aggiungere qualcosa di personale, di fattivo per Mercato S. Severino. Tra l’altro, è l’unico personaggio politico del Sanseverinese a proiettarsi verso la Regione in questi ultimissimi tempi (dopo l’esperienza del già primo cittadino Giovanni Romano). Attualmente la Cavaliere – sposata con tre figlie, alla guida di un accorsato studio di consulenza contabile e fiscale – è assessore alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Culturali. Un ruolo “importante”, delicato. Che lei “dirige” (se possiamo affermarlo) con caparbietà e decisione. Da virago. Ecco alcune sue dichiarazioni in merito ai suoi progetti, tutti per la sua cittadina. Ad una serie di domande da noi rivoltole da poco, ci ha risposto molto precisamente e – sebbene concisa – ha mostrato la consueta competenza e una forte capacità critica, nel voler affrontare le tante negatività che quest’epoca così complicata ha comportato in Italia, in Campania e purtroppo anche a S. Severino. A nostro parere, la Cavaliere è stata una degli assessori più tenaci e caparbi (nel senso buono del termine) che la fiorente cittadina abbia avuto negli ultimi tempi. Senza voler offendere altri – naturalmente. Le domande che abbiamo rivolto all’amministratrice di Mercato S. Severino vertevano su argomenti come il suo programma in sintesi; la possibilità di essere eletta in una “piazza” (difficile) quale S. Severino; i punti di forza e le zone un po’ più “oscure” dei programmi deluchiani; le politiche giovanili e l’attenzione alle problematiche adolescenziali e dei ragazzi (nella fattispecie di Mercato S. Severino); il voto in sicurezza ai tempi del Covid-19; la possibilità che il Coronavirus incida sul voto. Ecco – per la cronaca – le risposte che la donna ci ha gentilmente concesso per l’intervista. Per quanto concerne il programma “in pillole” ella afferma: “Ci occuperemo essenzialmente di cultura e turismo, con un focus sul castello dei principi Sanseverino e sulle nostre bellezze architettoniche. Porremo però l’attenzione anche sulla provincia di Salerno, con lo sviluppo turistico di Costiera, Vallo di Diano, Alburni, Cilento. Valorizzeremo, inoltre, i siti archeologici come quelli di Nocera (Necropoli), dei templi di Paestum, di Velia. E daremo attenzione alle chiese del territorio. Parleremo di giovani, di prospettive “nuove” per il futuro. Per tener conto delle loro capacità. Parleremo di famiglia; di ciò che già stiamo attuando al Comune di S. Severino e di quello che potremmo effettuare per loro in Regione. Ad esempio stiamo discutendo di sostegno, sussidi, flessibilità lavorativa, iniziative ed eventi per coinvolgere proprio le famiglie. Tra i capisaldi già in itinere, quello del centro commerciale naturale nei nostri borghi campani. Ed inoltre parleremo di tematiche ambientali, con attenzione prioritaria a negatività come il problema mai risolto del depuratore della frazione Costa. Poi si discuterà dell’edificando impianto di compostaggio a Prignano; dei fiumi Sarno e Solofrana. Il nostro programma – asserisce ancora la Cavaliere – infine sarà incentrato sulla Sanità: abbiamo proposte per la digitalizzazione di alcune prestazioni e per il miglioramento, anche sul nostro territorio, di reparti ospedalieri e non – tramite l’ottimizzazione delle specializzazioni. Cercheremo di “riportare” i giovani professionisti in campo medico qui in Campania. Nella loro regione”. Rispondendo ad altre nostre richieste, ecco il parere e i punti di vista di Vincenza “Enza” Cavaliere – nel caso dovesse essere eletta. Riguardo, per l’appunto, l’eleggibilità in una piazza “difficile” e competitiva come S. Severino, la candidata dichiara: “Da sempre, la nostra terra è una realtà poco coesa; una piazza di ruberie e angherie [sono sue parole – n.d.a] da parte di politicanti di turno, che vengono a barattare voti con qualcuno – in cambio di favori personali. Io confido nella capacità del mio popolo di riscattarsi, di saper scegliere chi potrà portare le loro istanze a un livello più alto, per risolvere i tanti problemi che ci attanagliano”. Prosegue Vincenza Cavaliere: “Per me è sempre motivo di orgoglio, appartenere alla mia città. Mi fregio di essere in una “piazza” antichissima, con una storia di importanza centenaria. Da sempre terra di una famiglia [i principi Sanseverino – n.d.a] che ha governato non un paesino, bensì l’intero Meridione”. “Spero che mi venga data l’opportunità di ridare a S. Severino i fasti che merita – chiosa la politica – e di donarmi come ho sempre fatto, cioè con professionalità e dedizione”. Rispondendo, quindi, a una domanda sul come ella percepisca il fatto di essere “Sanseverinese doc” (dunque di poter vivere “sul campo” e “da vicino” la realtà di questo paese e delle dinamiche esistenti al suo interno) – l’intervistata afferma: “Come detto, appartenere significa donarsi; mi rende felice il combattere per una città che non ha quasi mai espresso politici, come invece dovrebbe fare una comunità ben nota per il prestigio e importanza”. Continuando la “chiacchierata”, la Nostra dice ancora: “Dalla mia gente mi aspetto che i cittadini sappiano dare una chance a chi si spende per il territorio di appartenenza. Che non si facciano illudere [sono sempre espressioni del Cavaliere-pensiero – n.d.a] da false promesse; come è accaduto in passato”. La Cavaliere non crede che persone giunte “dall’esterno” – ossia da fuori città – apportino contributi significativi per la quotidianità e la socialità di Mercato S. Severino. Passando, poi, alla questione del confronto con altri papabili e plausibili consiglieri regionali – avendole chiesto se temeva il confronto con altri avversari e/o “antagonisti” – ha così espresso: “In politica non si deve mai temere di potersi confrontare con gli altri. La politica è un dialogo intorno alle idee; temo invece chi non parla di idee ma infanga l’operato del prossimo. Temo chi vende promesse, ma non è in grado di lavorare per la gente”. Invece, per ciò che concerne alcuni interrogativi sul fatto che si sia candidata per il governatore uscente Vincenzo De Luca (lei ne è consapevole? – questo il senso della domanda…) l’assessore ha così espresso le proprie opinioni: “Sono una persona “del fare”, e ho scelto di candidarmi con chi, credo, come me abbia voglia di cambiare le sorti della nostra Regione”. Perentoria, quindi. Andando ancora avanti, le abbiamo rivolto il seguente quesito: “Ci saranno, a suo parere, dei punti di debolezza – in merito alle cose già effettuate (o non effettuate) da De Luca?” Ed ecco quanto ci ha illustrato: “Solo chi “non fa”, in politica, non commette errori. Ho conosciuto politici e rappresentanti del popolo che hanno fatto scelte risultate, a volte, impopolari; ma necessarie ed utili. Alcuni, invece, hanno fatto “tutto bene”. Pensiamo però a come davvero sia migliorata la nostra regione – in termini di percezione della sicurezza e di lotta alla criminalità o a quanto siano cambiati i dati relativi ad accoglienza e turismo in Campania. A quanto, recentemente, è stato attuato in termini di sanità pubblica e privata, non dimenticando la gestione della crisi veicolata dal Covid-19. E per quanto inerisce ai trasporti o a tanto altro. Penso che non ci siano dubbi: l’operato del governatore Vincenzo De Luca, particolarmente negli ultimi tempi, è stato realmente di valore”. Il programma di Enza Cavaliere – come anticipato sopra – si focalizza anche sui giovani, per dare loro sicurezza e visibilità. Al fine di contribuire ad accorciare la precarietà, che annebbia i loro orizzonti (non solo lavorativi); la Cavaliere punta molto su proposte o progetti, quali lo sviluppo del turismo legato alla presenza del castello medievale e all’autoimprenditorialità; l’usufruire dello smart working da parte dei giovani; il rientro dei… “cervelli” all’interno della collettività sanseverinese e/o campana. E veniamo – adesso – alla questione del Coronavirus e del votare in sicurezza, sentendosi protetti. La candidata a Palazzo S. Lucia rassicura tutti nel dire: “Ci hanno insegnato a proteggerci con i vari dispositivi, attualmente in dotazione; seguendo il mantenimento del distanziamento sociale, ottemperando alle prescrizioni e così via. Sono sicura che noi Campani e/o Italiani sapremo dimostrare, per l’ennesima volta, il rispetto nei confronti delle regole essenziali di comportamento”. In ultima analisi, la Nostra spende qualche parola anche sugli aspetti della sanità campana, in questi tempi segnati dalla presenza del temibile virus. E ne tesse l’elogio: “I risultati raggiunti dalla Regione Campania in tali ambiti – esprime – sono palesi, sono sotto gli occhi di tutti. Ognuno di noi - cittadini, amministratori, forze dell’ordine, personale medico e paramedico, Protezione Civile, autorità e tutti gli attori coinvolti – ha saputo gestire al meglio una catastrofe, che altrove ha decimato la popolazione mondiale. Confido nel buon senso dei cittadini dell’hinterland regionale e nella capacità di chi amministra proprio la nostra cara e amata regione, per sconfiggere tale emergenza. Guidati come nel corso del lock down”.E con questo, è terminata la nostra – lunghetta, in verità – carrellata sulle “curiosità” di queste prossime elezioni. Almeno per quanto riguarda il rinnovo degli organi di livello regionale; almeno per trattare dei fermenti a S. Severino.

09062017 AnnaMariaNoia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.