Presepi e magia, a M.S.Severino. da visitare il manufatto dei presepisti di S. Antonio

natale

Il fascino, l’incanto, lo stupore, la malia struggente del presepe; l’acerba dolcezza del Verbo Incarnato: da S Gaetano da Thiene, che introdusse la tradizione immutabile dei manufatti napoletani (molto tempo dopo l’intuizione del primo presepe – vivente – a cura di S Francesco d’Assisi in quel di Greccio), ai giorni nostri. Sì, a noi il presepio piace – risponderemmo in coro, parafrasando una battuta teatrale dal copione di “Natale in casa Cupiello” (Eduardo De Filippo). Soprattutto ci piacciono i presepi – sia “statici” che viventi – allestiti in varie location a Mercato San Severino.

La cittadina, da sempre ma particolarmente per il 2022 (atmosfera post-pandemia da Covid), offre svariate occasioni di vivere la Natività osservando basiti e stupefatti le creazioni dell’uomo. Cosa, infatti, sa fare il “discepolo di Adamo” – quando non è impegnato in guerre distruttive! Quando non crea conflitti! Quando si ricorda della scintilla divina, presente in lui! Torniamo a noi: anche per il 2022/2023 – dall’8 dicembre di questo scorcio di 2022 (rigorosamente) al 20 gennaio 2023 - l’alacre gruppo presepisti, afferente alla parrocchia/convento di S Antonio di San Severino, ha realizzato il classico presepe presso il chiostro del convento stesso. Come ogni anno, i venti e più membri del sodalizio – seguendo le direttive; la “scuola” dell’intellettuale della Valle Irno (sanseverinese doc) Gino Noia; scomparso nel 2011 – propongono sempre un allestimento nuovo. Certo, i pastori sono gli stessi: ventiquattro “figuranti”; statuette risalenti a metà e/o fine ‘800. Certo, gli elementi (case, capanne, montagne, addobbi vari) sono gli stessi. Rigorosamente in materiale da riciclo – cartone, legno, polistirolo… Però, ogni edizione “vanta” qualcosa di sempre differente: le disposizioni e le dislocazioni, il tema, il significato e tantissimi particolari in più. Insomma, l’affiatato gruppo presepisti – costituito in un’apposita associazione – laboriosamente s’ingegna nel superarsi ogni volta di più. Con maestria e sapienza, con esperienza. Da trasferirsi alle nuove generazioni, in momenti di aggregazione; socializzazione e allegria. Per impegnare i più giovani, distogliendoli dai pericoli della strada e/o della solitudine. Così voleva anche l’acculturato Gino Noia, già citato in questo servizio. Ogni volta, da anni, l’artistico diorama di S Antonio a Mercato San Severino “impegna” (occupa) i circa venticinque metri del chiostro del convento. Qui dove i frati francescani accolgono – anche nei vicinissimi locali della Caritas interparrocchiale – persone di ogni età e condizione sociale. Quest’anno, per quanto riguarda l’allestimento, vi sono tre o quattro metri in meno - all’ingresso. Ogni volta, il cammino all’interno del chiostro e del presepe – a misura d’uomo – rappresenta un viaggio anche interiore e metaforico. Un viaggio immersi all’interno dell’avventura della natività. Guardandoci dentro, riscoprendo noi stessi. Come tematica: la ricerca spasmodica degli esseri umani del Dio che, incarnandosi tra noi, ha elevato il destino degli uomini al rango di Divinità. Contrariamente a quanto accadeva nel mondo classico (comunque “preparazione” al mondo cristiano, come affermava Dante Alighieri), dove gli dei “falsi e bugiardi” erano fantocci e/o feticci antropomorfi. Colui che visita il presepe sanseverinese è pellegrino e pastore, va alla ricerca del Signore e di un senso alla vita. Di edizione in edizione, il manufatto assume connotazioni diverse. Mantenendo la sostanza della struggente bellezza del Verbo. Un messaggio importante, per chi volesse coglierlo ed accoglierlo. La buona novella viene a noi. Anche i frati plaudono all’iniziativa – e questo da sempre. Attualmente, il convento ospita padre Romeo Amato, padre Tarcisio Manta, padre Guido Malandrino e padre Salvatore Manzo. Quest’ultimo, da settembre 2022. Il gruppo inizia “i lavori” dal 5 ottobre – ossia dopo la ricorrenza di S Francesco d’Assisi. Per tradizione. La “consegna” avviene – come detto sopra – il giorno dell’Immacolata: l’8 dicembre. Quest’anno, la rappresentazione della natività è dedicata a un amico, sempre alla sequela di Gino Noia – purtroppo deceduto improvvisamente e recentissimamente: lo spirito libero Peppe Esposito. Grande studioso di filosofia, animalista convinto.Il presepe è eccezionale, incantevole, davvero un viaggio metafisico verso l’anima divina. La sua forza consiste nei dettagli e nei particolari; la musica e le luci appostevi sono appropriate. Rendono i contenuti maggiormente gradevoli e arcani, magici, poetici. Tra arcate, volute, ghirigori, colonne ed – infine – la sacra famiglia. I “soci” – come riportato più sopra – sono diciotto. Chi più costante, chi meno presente – per motivi di lavoro e/o di famiglia. Però incontrarsi è bello; è una grande festa. Di condivisione di ideali, o di immancabili occasioni conviviali – di agape fraterna. Invitiamo, pertanto a visitare – anche stavolta – questo bellissimo elaborato; frutto della fantasia e della passione. Gli orari, nei giorni festivi, sono quelli delle celebrazioni liturgiche: alle 8; 9.30; 11; 18. Nei periodi feriali, indicativamente, si può osservare la natività su descritta dopo le 17. Ricordiamo che – per il Natale 2022 – il presepe di S Antonio in Mercato San Severino sarà meta di “pellegrinaggio”, all’interno delle proficue iniziative curate dal sodalizio culturale “Universitas Sancti Severini” - lodevole realtà associativa sanseverinese; costituitasi da pochi anni a questa parte. La quale ha inserito, appunto, questo diorama; tale rappresentazione in un percorso storico-antropologico alla riscoperta (e alla valorizzazione) delle bellezze territoriali. Il giorno 28 dicembre, con partenza alle ore 17, l’itinerario di trekking urbano promosso e proposto da “Universitas” – con l’affiancamento della Pro Loco e il patrocinio morale dell’amministrazione Somma – ha visto protagonista anche il presepe di S Antonio. Davvero significativo ed interessante, evocativo. Da tempo, Mercato San Severino è ritornata agli “antichi” fasti e/o splendori – come negli anni ’60 e ’70. Quando il paese viveva tanti fermenti – grazie alla presenza di maestri di pensiero, come i professori Emilio Pesce; Orlando Ruggiero; Umberto Landi e tanti artisti quali Giuseppe Rescigno, Antonio Pesce e altri. La cittadina, da una decina d’anni, pullula di sodalizi e manifestazioni varie. Dopo gli anni ’90, quando si è vissuto un po’ il “vuoto” di fervori e fremiti culturali a San Severino, adesso la “situazione” si è… ristabilita. Con molti giovani, entusiasti di partecipare (anche, magari, di creare) alle kermesse e agli eventi patrocinati dal primo cittadino Antonio Somma; dal vicesindaco Enza Cavaliere e dai vari assessori e consiglieri. Ricordiamo, tra altri, l’assessore Assunta Alfano – per le politiche culturali e per lo spettacolo.Il patrimonio artistico, storico, architettonico di San Severino è davvero notevole. Immenso. Va però salvaguardato. Come occorre valorizzare e curare il celebre castello della famiglia Sanseverino. Ma non soltanto: è d’uopo ricordarsi e soccorrere urgentemente anche il preziosissimo sito di S Marco o S Maria a Rota, che in passato è stato lasciato al degrado. Infine, ricordiamo – tra i presepi – anche il bellissimo manufatto realizzato dalla professoressa Elena Pironti – con alcuni collaboratori ed amici – e presente nella chiesa di S Giovanni in Parco. Anche qui, la cura certosina dei particolari; dei dettagli si mostra e si svela con stupore e ammirazione. Visitiamo, ordunque, anche tale allestimento. Per rafforzare le nostre, uniche, radici storico-culturali. A tal proposito, riecco a Spiano – popolosa frazione di scalari, sportellari e artigiani del legno – l’innovativa edizione del famoso presepe vivente. La rappresentazione della nascita del Cristo sarà osservabile – anche – il 30 dicembre e nei giorni 1-5-6 gennaio 2023. Tante kermesse a San Severino, quindi. Nel nome, anche, della solidarietà: la Caritas interparrocchiale (tra S Antonio e S Giovanni) ha ideato, quest’anno, la benemerita iniziativa del “panettone sospeso”. Con l’adesione di alcuni punti vendita di prodotti natalizi, tra cui “Salumeria Amalia”, “Citro coloniali” e “Torrefazione Terrone” di Pompeo Cardaropoli.Lo scorso 18 dicembre, sono stati consegnati alle famiglie in difficoltà sessanta beni – tra panettoni e pandori. Speriamo che queste belle manifestazioni di “vicinanza” e di “beneficenza” vengano ripetute sempre. Ogni anno.

09062017 AnnaMariaNoia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo della 
Dott.ssa  Anna Maria Noia.