francobolloConvento di S. Aniello - 1550

Ubicato alle falde di una collina tra S. Eustachio e Piazza del Galdo, viene fondato intorno al 1550. La notizia risulta da una lunga relazione del 1650 nella quale si afferma che “ Saranno circa cento anni che si dice donato dall’Università di Sanseverino all’Ordine di S. Agostino”. Originariamente la struttura è costituita da una piccola chiesa con annessa abitazione per un monaco e un laico.  Successivamente viene ampliata con altri locali.
In virtù della nota bolla di Innocenzo X, il monastero viene soppresso nel 1653, con l’obbligo per il cappellano di risiedere nel luogo, celebrare le messe e coadiuvare i parroci della zona.
Nel 1789 il re dichiara che la “coadiutoria di S. Aniello” è cappellania laicale devoluta alla Corona con gli stessi oneri stabiliti nel 1653 (epoca della soppressione del convento).
Con reale decreto  del 20 aprile 1828 le cappellanie di S. Aniello e di S. Nicola d’Ascoli di Mercato sono unite perpetuamente alla cappellania di S. Margherita di Pastena.
Nel 1860 il complesso, sotto esproprio, viene acquistato dai sacerdoti d. Gaetano d’Auria e d. Giuseppe Figliolia.
Con decreto del 22 maggio 1908 il santuario viene dichiarato cappella gentilizia con diritto di sepoltura per la famiglia Figliolia, che ne è l’attuale proprietaria.
Da un protocollo notarile dell’Archivio di Stato di Salerno del 1567 si parla della presenza di un eremita  in una abitazione attigua alla chiesa. L’abitazione, che in seguito viene ampliata, è distribuita su due piani. Sul portale di ingresso è segnato 1822, anno in cui vengono svolti importanti lavori. Al piano terra vi è una stalla e alcuni ambienti adibiti a deposito. Al piano superiore si trovano le celle dei monaci, il bagno e una cucina, perfettamente conservati.
La copertura è a terrazzo. Dal primo piano si accede ad un loggia con due ampi archi sporgenti sull’atrio del complesso.
La chiesa ha un ingresso di stile gotico ed è fornita di cripta. Una preziosa statua in legno di S. Aniello del Seicento è stata trafugata, insieme ad altre suppellettili, nel 1987. Alle pareti vi sono un affresco riproducente l’immagine dell’Addolorata circondata da S. Aniello e S. Lucia; dietro la statua di S. Lucia, dove un tempo vi era eretto l’altare di S. Pasquale, vi sono tracce di affreschi di buona fattura. La chiesa è fornita di un campanile dotato in passato di due campane.
Tra le emergenze architettoniche riconducibili all’epoca della costruzione del convento si segnala un condotto su archi che raccoglie, attraverso un articolato sistema di condutture, le acque piovane che confluiscono in una cisterna.
Il sistema è ancora funzionante.
Importanti lavori conservativi della struttura e l’ampliamento della strada di accesso al complesso sono stati eseguiti dai proprietari negli anni 1974-75.

Bibliografia:
 Chiese, Palazzi e Giardini - Itinerari ambientali e culturali a Mercato S.Severino - G. Rescigno - Dicembre 2004