Oscato - La Storia

storiaOscato è una frazione che sorge in una zona collinare, ed ha clima salubre. Dalle sue parti scorre un’acqua leggerissima usata fino al XIX sec. per curare il catarro intestinale. Il nome “Oscato” deriva dagli Oschi, o Osci, che si stanziarono qui nel 753 a. C.  L’odierna chiesa parrocchiale verso il 1600 non era molto frequentata dai fedeli, sia per la distanza sia per l’accesso reso problematico dal torrente. Nel 1637 risulta costruita più vicina al paese la cappella di S. Maria delle Grazie. Questa chiesa è illuminata da 4 monofore e 2 lunette laterali, ha un campanile con due campane, ed ha l’altare maggiore decorato con motivi bianco, verde antico, rosso di Francia e giallo di Siena. Una famiglia importante del paese era la famiglia Cacciatore, che ha dato alla comunità anche un parroco, don Diego. “Oscato, casale dello Stato di Sanseverino è situato su un colle ove respirarsi aria buona. Gli  abitanti ascendono a circa 200, addetti all’agricoltura. La distanza che tiene da Salerno è di miglia 10” Poco distante dalla scomparsa Rota, Oscato fu denominato nel tardo antico “Vetegalia” ed ebbe, fino all’Alto Medioevo una funzione daziaria. Abbiamo voluto aggregare nell’analisi i dati relativi ad Oscato con quelli di Corticelle perché entrambi i casali presentavano uguali caratteristiche socio-economiche e simile struttura abitativa. E’ Corticelle un piccolo villaggio situato a 172 metri s.l.m tra le località Rota, Faraldo e Pozzillo, il suo Toponimo, così come Curteri deriverebbe dalle curtes, latifondi formatisi in epoca tardo-romana e in seguito passati al fisco regio. Il censimento del 1815 rileva in questi casali 445 abitanti che vivevano in 82 case con una media di 5,5 persone per ogni abitazione. Anche ad Oscato la maggior è parte degli edifici era costituita da abitazioni povere, solo un terzo da case medie. Era infatti un piccolo borgo formato da poche abitazioni costruite prevalentemente in declivio, ricco di cortili, di aie interne e di sottopassaggi; ricorrevano con frequenza i giochi delle ripide scale esterne e degli archi che consentivano l'accesso alla campagna. In questo panorama edilizio spiccava un’abitazione signorile, censita nella seconda classe catastale, di proprietà del notaio Romano. Il centro urbano aveva i suoi vicoli caratteristici: Casa Ceruso, Casa Amabile, Casa Gajano, Casa De Vita, Casa Siniscalco, Casa Citro e via Cacciatore. Nel punto più alto del paese si trovava la Chiesa di Santa Maria delle Grazie il cui campanile si ergeva al di sopra dei tetti. L’unica chiesa di Corticelle, la chiesa di Santo Stefano, era situata invece  “in loco campestri”, lontano dal centro abitato; accanto a questa si trovava la cappella gentilizia della famiglia Cacciatore. Rispetto agli altri villaggi del comune, l’assetto urbano dei due casali subirà, nel corso di sett’anni, aumenti di una certa consistenza; nel 1881 verranno censite 126 case. Nella rete insediativa di questi casali si snodavano numerose strade: la comunale Torello collegava i due centri con i territorio Fisciano, quella denominata Spiano congiungeva il casale omonimo con Oscato. La via Corticelle metteva in comunicazione il villaggio omonimo con l’attuale stazione ferroviaria di Mercato mentre le vicinali Cognulo-Cretazzo e Casavetere conducevano, rispettivamente, a Monticelli e ad una località boschiva, non molto distante dal centro di Oscato, dove era ubicata la trecentesca Chiesa parrocchiale di San Clemente.