storia

Il nome “Curteri” trae origine da “curtes”; come Corticelle, il paese sorge in una zona paludosa, e a ciò è dovuta la sua bassa densità demografica. Nella zona chiamata “Rota" abbiamo l’antica sede della parrocchia, di certo anteriore al Mille, di cui oggi non resta in piedi che l’abside con pittura deteriorata. Di questa parrocchia oggi restano le mura perimetrali. Nel 1497 la parrocchia estendeva la sua giurisdizione su casali vicini come Monticelli Inferiore e Superiore, e ad essa fa capo il cappellano della chiesa di Corticelle.

Nel 1537 a Curteri fu edificata la cappella dei santi Filippo e Giacomo, in cui fu costituito un monte di maritagli per le fanciulle povere. Nel 1844 fu costruita la nuova parrocchia di Monticelli, su un territorio smembrato dall’antica chiesa di S. Marco. La sede della parrocchia fu trasferita proprio a Curteri, ristrutturata nel 1891. Personaggio importante di Curteri è Mons. F. A. Leone, canonico di Salerno alla munificenza del quale si devono l’altare e la statua di San Rocco.

Nella zona denominata Rota, sito che conserva nella “Torre Marcello” e in altri ruderi i degni della sua antica storia, sorge Curteri. Questo villaggio di etimologia romana, era un piccolo agglomerato rurale situato poco distante dalla direttrice di traffico delle Camerelle e lungo il Rio Secco, affluente del torrente Solofrana. Abbiamo aggregato, nell’analisi, i dati relativi a Curteri con quelli di Monticelli perché entrambi i casali presentavano uguali caratteristiche socio-economiche e simile struttura abitativa. Monticelli, ubicato su rilievi non molto elevati (160 metri s.l.m.) era distinto in Monticelli superiore e inferiore.

Il Censimento del 1815 rileva nei due casali una consistenza demografica di 215 abitanti, con una media di 3 persone per ogni abitazione. Tutti gli edifici erano tipologicamente  ben strutturati sui due livelli: 103 risultavano i bassi e 106 le camere soprane.

Anche Curteri e Monticelli, come gli altri casali a forte presenza contadina, erano strutturati secondo le esigenze della produzione agricola. E’ da rilevare a questo proposito, che il numero elevato (14) di orti e giardini interni al perimetro urbano di Curteri sottolinea il carattere agricolo-rurale del villaggio. La fonte catastale rivela una prevalenza di abitazioni povere sulle case medie: a Monticelli su 27 dimore, 8 erano tuguri, mentre mancavano le abitazioni signorili o “case palazziate” Non mancava una dignitosa abitazione, censita nella terza classe, appartenente ad un negoziante di Pellezzano. E’ significativo l’esiguo numero delle abitazioni di Monticelli,  che erano in tutto 27. questa dimensione minima del centro urbano, si spiega anche col fatto che parte della popolazione abitava in case rurali: dal censimento catastale si evince che 7 erano le case rurali e 6 le case di abitazioni sparse nella campagna , un numero molto maggiore di quello di altre zone agrarie. La struttura urbana dei due casali varierà di poco: nel 1881 si rileveranno solo 97 case.

Il reticolo viario si articolava in diversi rami: la strada Oscato-Monticelli collegava i due villaggi, la comunale Valle Bracciola portava a Spiano e la via Cognulo-Cretazzo a Corticelle . La vicinale  Ferrara univa Monticelli superiore ed inferiore, mentre le strade Sibilluccia e Cupa San Marco si dipartivano dalla parrocchia Santa Maria delle Grazie in Monticelli e conducevano rispettivamente alle località agrarie Sibilluccia e Fontana . Il perimetro urbano di Curteri comprendeva la Chiesa parrocchiale di San Marco e la cappella di San Rocco mentre nelle vicina Rota, sono ancora oggi visibili le mura perimetrali della parrocchia Santa Maria a Rota, certamente anteriore all’anno mille. Sempre nel centro di Curteri vi erano via della Chiesa, che si dipartiva dalla parrocchiale San Marco e la vicinale Rio Secco che varcava il torrente Solofrana