Tavoliere delle puglie |
È la seconda pianura più vasta d’Italia, e si estende su una superficie di circa tremila chilometri quadrati a nord della Puglia. Il Tavoliere delle Puglie è circondato dalle alture dei Monti Dauni, dal promontorio del Gargano e attraversata da fiumi Fortore e Ofanto, che la rendono una fertile pianura coltivata. L’origine del suo nome deriva dal fatto che i Romani l’inclusero nelle “Tabulae Censuariae”, una sorta di catasto dei terreni dell’impero. Giudicata una terra poco produttiva, l’area rimase abbandonata per secoli, fino a quando a fine Ottocento venne recuperata e bonificata. Oggi è dedicata quasi interamente alla coltivazione del frumento, ai vigneti e agli oliveti, colture che regalano a piene mani le specialità della tradizione: dalle orecchiette, agli olii ai vini. Accanto alle verdi coltivazioni, la terra abitata anticamente dai Dauni offre città dal fascino medievale, che raccontano il passaggio di Normanni, Svevi, Aragonesi e Angioini. Da Foggia a San Severo, Cerignola e Lucera, è tutto un fiorire di cattedrali e monumenti medievali. Da visitare anche il Museo Civico, che espone una ricca collezione di reperti archeologici, una sezione dedicata alle tradizioni popolari e la Pinacoteca. La parte settentrionale del Tavoliere è dominata da San Severo, cittadina dal fascino antico. Il centro storico è impreziosito da edifici medievali e monumenti settecenteschi come il Palazzo di Città, la Chiesa di San Nicola e la Chiesa delle Benedettine, dagli interni barocchi. Ben più antica è invece la Chiesa di San Severino dalla struttura romanica del XII secolo. Di fondazione preromana, la città di Cerignola è dominata dal Duomo ottocentesco, che custodisce la preziosa immagine della Madonna di Ripalta, dipinta su una tavola del Duecento. A pochi chilometri vale la pena raggiungere le rovine di Herdoniae, i cui scavi hanno portato alla luce i resti di due templi, la basilica e l’anfiteatro. Sorge su un altipiano a 220 metri d’altezza Lucera, elevata a rango di capoluogo dell’Apulia nel III secolo. Fu importante centro sotto Federico II di Svevia che vi edificò la sua fortezza, oggi purtroppo andata quasi perduta. Il periodo romano ha lasciato invece testimonianza di sé con l’Anfiteatro dedicato all’imperatore Augusto e diversi oggetti custoditi nel Museo Civico. Molto suggestivo è il Duomo, gioiello gotico angioino trecentesco. Pochi i resti del castello duecentesco di Carlo I d’Angiò, di cui rimangono invece pressoché intatte le mura difensive. Numerose poi le chiese, da quella trecentesca dedicata a San Francesco, a quella barocca di San Domenico. |
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