francobolloChiesa di San Clemente - 1309 (?) 

La notizia più antica della chiesa è del 1309. Nel 1496 è parrocchia. Nella visita pastorale del 1511 è denominata “S. Clemente de Uschata”. L’odierna chiesa parrocchiale non è la più antica, che sorgeva nei pressi della canonica, in un luogo impervio.
Dopo il terremoto del 1805 la chiesa originaria viene abbandonata a causa dei danni subiti e la parrocchia trasferita nella cappella di S. Maria delle Grazie, che nel 1637 risulta già edificata. Il prospetto è molto semplice.  Sul portale d’ingresso vi è uno stemma con insegne vescovili; il campanile è dotato di orologio.
Una descrizione dell’antica chiesa di S. Clemente è riportata nell’Inventario delle chiese del 1760.  Così la descrive il parroco del tempo, d. Gennaro Giordano:  “Detta mia chiesa da tempo antichissima che è stata fondata ed eretta non vi è memoria, né scrittura, possa ricordarselo, né testificarlo […]. E’ fatta a lamia […], vi sono molte finestre con vitriate, la porta sta ad oriente. Vi sono in detta chiesa tre Altari uno sotto il titolo di S. Clemente, l’altro del SS.mo Rosario, e l’altro di S. Antonio”.
In riferimento alla  sede attuale, lo stesso parroco annota: “Nel ristretto della mia parrocchiale vi sta una cappella sotto il titolo di S. Maria delle Grazie libera della chiesa, la quale sta fondata in mezzo alla strada, e vicino alla mia parrocchiale con la porta verso settentrione, due finestre sopra detta porta, due altre a levante, e una altra ad occidente, e vi sta un altare dove si celebrano le messe di alcuni legati. Tiene il suo campanile con una campanella piccola. Detta cappella non tiene fondazione, e si mantiene per divozione de cittadini del casale”.
Oggi la  seconda cappella a destra dell’ingresso funge da sacrestia. Nei pressi del secondo altare nello stesso lato vi è una statua di S. Antonio, negli altri due a sinistra sono situate le statue dell’Addolorata e di S. Lucia. In fondo all’abside è posto un Crocifisso. L’ambiente è illuminato da finestre tonde laterali e da altre a forma di lunetta nelle cappelle. Su un prospetto del campanile spicca un vecchio orologio.
Sul prospetto della chiesa vi è uno stemma che riproduce le insegne vescovili attribuite a d. Michele Barone, parroco di Oscato nel periodo 1805-1834. La nomina a vescovo di  Capaccio gli viene conferita il 6 aprile 1835 da papa Gregorio XVI.
Tra le lapidi presenti in chiesa si segnala quella di d. Ferdinando Romano dell’anno 1813 a ricordo dell’erezione di un altare.

Bibliografia: Chiese, Palazzi e Giardini - Itinerari ambientali e culturali a Mercato S.Severino - G. Rescigno - Dicembre 2004